MONTORO INFERIORE. L’OPERAZIONE DEI CARABINIERI

Fumi pericolosi, sequestrate due concerie

25 settembre 2009 - Pietro Montone
Fonte: Il Mattino Avellino

Montoro Inferiore. Nuovi sequestri e denunce per opifici conciari irregolari. I carabinieri della compagnia di Baiano hanno posto i sigilli a due inchiodatrici e denunciato a piede libero entrambi i titolari delle attività, perché sprovvisti delle prescritte autorizzazioni all'emissione di fumi nell'atmosfera. Il blitz è stato posto in essere dai militari di Montoro Inferiore, al comando del maresciallo Fierro. Il tutto nell’ambito della vasta opera di tutela ambientale che l’Arma sta effettuando in provincia di Avellino ed in particolar modo tra Serino, Solofra e il Montorese. Gli opifici finiti nel mirino dei controlli operavano alla frazione capoluogo Piano e a Borgo. Si è accertato che, nelle due inchiodatrici, tutte le attrezzature usate erano prive delle prescritte autorizzazioni per l'emissione di fumi nell'atmosfera. Infrazione grave che ha portato, inevitabilmente, alla chiusura dell'attività per i rischi all’ambiente. Per i titolari, un quarantanovenne e un trentanovenne del posto, è scattata la denuncia a piede libero, con il relativo invio degli atti alla Procura della Repubblica di Avellino per le conseguenze di tipo processuale. Dal punto di vista sanitario, invece, difficile comprendere l’entità del danno provocato dalle emissioni. Nei mesi scorsi i controlli effettuati dai carabinieri alle inchiodatrici presenti nel comprensorio avevano già portato al sequestro di altre cinque attività. A finire per prima nei guai era stata una giovane imprenditrice che operava con la sua azienda nella frazione di Banzano. La trentanovenne aveva allestito l'impresa, del valore di oltre 300mila euro, in un capannone industriale: non erano state adottate le prescritte misure per impedire la diffusione di fumi nell'aria, nonché altre violazioni in materia di sicurezza e tutela della salute dei lavoratori. Ad aprile furono due le imprese sequestrate. Queste disponevano anche di alcuni capannoni, dove erano ammassati ben 530 metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi. A maggio è stata chiusa, invece, un’azienda che operava nei pressi di Aterrana. Ad intervenire, anche in quella occasione, i carabinieri della locale stazione, al comando del maresciallo Gennaro Vitolo. Alla proprietaria, una cinquantenne residente a Solofra, venne contestata la mancanza delle prescritte autorizzazioni all'emissione di fumi nell'atmosfera. I carabinieri però accertavano anche alcuni abusi edilizi, facendo scattare, così, una denuncia anche per il proprietario dello stabile per aver realizzato una struttura, attigua all'azienda, priva del permesso di costruzione. Il proprietario dell'abitazione, un sessantenne del posto, aveva realizzato un locale di circa 50 metri quadrati in modo abusivo. Ora l’azione di ieri, in un contesto di controlli accurati anche nei confronti di aziende più grandi e solitamente in regola con le norme in materia di tutela dell’ambiente.

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