Savignano, energia elettrica dalla discarica
Savignano Irpino. Da ieri il biogas prodotto dai rifiuti nella discarica di Pustarza non si disperde più nell'aria, con rischi per l'ambiente, ma viene catturato e trasformato in energia elettrica. Si parte, ovviamente, da una sperimentazione autorizzata dalla struttura che fa capo al Sottosegretario Bertolaso alla società Asja di Torino, che ha attivato un impianto di ultima generazione, identico a tanti altri impiantati anche in Europa, Asia e Giappone con risultati positivi già certificati. In pratica il gas depurato viene incanalato e trasformato in energia elettrica. Dai 50 kw attuali si deve passare, man mano , a valori sempre più grandi, fino a 1000 kw. La sperimentazione ha una durata di 500 ore; successivamente , a seguito di un monitoraggio, l'impianto entrerebbe in funzione a pieno regime con recupero di energia elettrica, ceduta all'Enel, ancora maggiore. Il sindaco di Savignano Irpino, Oreste Ciasullo, che ha presenziato alla cerimonia di avvio dell'impianto, sottolinea l'importanza del recupero del biogas. «Finalmente - sostiene Ciasullo - si elimina una fonte di inquinamento ambientale. Ma non solo, si recupera energia rinnovabile a basso costo, che dovrebbe comportare vantaggi anche per la comunità residente. Tutto ciò conferma il nostro intento di seguire da vicino la gestione della discarica. Di intesa con il Commissariato per l'Emergenza Rifiuti si va avanti, infatti, nel programma concordato». Certo, in paese non mancano le contestazioni. La minoranza consiliare che fa capo ai consiglieri Ciruolo, Lombardi e Roberto, ha indetto per domani sera presso la sede dell'Idv una conferenza stampa per denunciare la mancanza di trasmissione di atti inerenti le analisi eseguite all'interno della discarica. Secondo gli esponenti dell'opposizione il sindaco non consentirebbe alla minoranza di svolgere il suo ruolo. «Non è così - è la tesi di Ciasullo - i consiglieri comunali di opposizione mi chiedono documenti che non sono autorizzato a trasmettere, per il semplice fatto che la discarica non è del Comune, ma dello Stato. Se non vengo autorizzato a poter trasmettere questi documenti, che peraltro non evidenziano alcun fatto grave e rischio per il territorio, non so come soddisfare diversamente la loro richiesta. Possono sicuramente affermare che non c'è nulla da nascondere». Intanto tornano all'attenzione dell'opinione pubblica i fatti verificatisi a Scalo di Savignano, località Cardito di Ariano e Grottaminarda nei giorni che precedettero l'avvio dei lavori per la discarica di Pustarza nel febbraio del 2008. Questa mattina davanti al Gup di Napoli si tiene l'udienza di rinvio a giudizio per il sindaco di Savignano, Oreste Ciasullo, il sindaco di Montaguto, Giuseppe Andreano, l'ex sindaco di Greci, Donatella Martino, l'ex sindaco di Ariano, Domenico Gambacorta, oggi assessore provinciale all’Ambiente, e altre tredici persone , tra cui gli ambientalisti La Manna e La Vita, accusati, a vario titolo, di blocco stradale, interruzione di pubblico servizio, istigazione alla violenza. Per la Manna c'è anche l'ipotesi di reato di sequestro di persona. Difficilmente, però, si arriverà ad una determinazione del Gup. Ad alcuni dei protagonisti di queste vicende non sarebbe giunta in tempo la notifica. Il collegio difensivo è comunque già mobilitato. Per l'avvocato Domenico Carchia esiste una tale documentazione fotografica e filmata che non può che confermare l'estraneità di molti indagati ai fatti contestati. Sia quando migliaia di persone si sono portate presso lo scalo di Savignano, con i sindaci pronti a fare da pacieri, e sia quando tutta la popolazione arianese si è ritrovata a Cardito.