Tempi stretti per terminare la catagolazione finale del materiale smaltito Subito il recupero del sito

Via libera alla bonifica del Foro Boario

Maddaloni, ora ci sono i fondi e le disposizioni normative per rimuovere 4500 tonnellate di immondizia
25 settembre 2009 - Giuseppe Miretto
Fonte: Il Mattino Caserta

Discarica urbana dell'ex-Foro Boario: c'è il primo pronunciamento ufficiale del Ministero dell'Ambiente. E alla fine arriva il riconoscimento ufficiale dell'avvenuto disastro ambientale. Dopo sei anni di attesa e con ben due procedimenti giudiziari in corso per procurato danno alle persone e alle matrici ambientali (aria, suolo, falde acquifere), fatti bersaglio di emissioni di diossine e della diffusione di percolato, la «Direzione generale per la qualità della vita», presso il Ministero, ha approvato ufficialmente i «progetti definitivi di bonifica e di contestuale autorizzazione dell'avvio dei lavori» sull'invaso in autocombustione ubicato all'incrocio tra la variante Anas Maddaloni-Capua e l'ex-statale 265. È certo però che per l'inizio dello svuotamento delle 4500 tonnellate sepolte bisognerà aspettare ancora. Ma questa volta, solo il tempo tecnico necessario per espletare tutte le procedure burocratiche per l'affidamento degli appalti. La svolta ovvero il fatto veramente nuovo è che non si tratta affatto dell'ennesimo annuncio. La direzione generale ha ufficialmente inserito il "caso ex-Foro Boario" all'interno del più complessivo intervento di bonifica del sito di interesse nazionale «Litorale Domizio Flegreo ed Agro Aversano». In pratica, ci sono i soldi, le giuste autorizzazioni e un chiaro quadro normativo di riferimento. Non è tutto. Il dirigente Marco Lupo ha comunicato pure che è stato approvato il «piano di caratterizzazione sul sito denominato Località Zucca-Foro Boario». Dal punto di vista operativo, si potrà procedere quindi a pianificare l'intervento necessario per «restaurare lo stato originario dei luoghi». Previa autorizzazione della magistratura talora, per la presenza in loco di stoccaggi non autorizzati, dovessero scattare azioni di sequestro giudiziario. Comunque i rifiuti smaltiti illegalmente dovranno essere avviati in discariche autorizzate. Tutte le altre tipologie, collegabili ai rifiuti solidi urbani, andranno smaltiti nelle discariche regionali. Clemente Gorgoglio, assessore all'ambiente, annuncia: «Tocca alla Jacorossi spa (impresa abilitata a svolgere indagini ambientali e bonifiche) completare la caratterizzazione del sito finalizzata a valutare il grado di contaminazione reale delle matrici ambientali (suolo e falde) causato dallo stoccaggio, accumulo e sepoltura di 4500 tonnellate di rifiuti solidi urbani». Questa ulteriore caratterizzazione permetterà al Ministero dell'Ambiente di assegnare, in maniera univoca, il codice identificativo al materiale che dovrà essere riesumato. Alla luce dei protocolli imposti dal DM 471/99, si procederà all'individuazione e alla classificazione di tutte le merceologie sepolte. «Siamo contenti -commenta Antonio Cuomo, presidente del Comitato civico per la Vivibilità- che una prestigiosa voce istituzionale abbia interrotto anni di silenzi e disinformazione. Ma siamo anche diffidenti perché un precedente appalto (due milioni di euro) per la bonifica, ufficialmente e solennemente pubblicato sul Burc, è stato revocato». Il pronunciamento ministeriale riaccende polemiche ormai sopite. «È tempo che si metta fine - denunciano Germanico Patrelli e Carlo Scalera (Sinistra e libertà) - alla solita demagogia sul Foro Boario. Essendo la gestione dei rifiuti in Campania una gestione commissariale, come i cittadini anche l'amministrazione comunale è parte lesa in questa vicenda non avendo nessun potere di intervento. Ed in particolare nessuna competenza in materia di bonifiche». Impegno questo «assunto e disatteso dalla Stato, prima al momento della firma del protocollo d'intesa sull'apertura de Lo Uttaro e poi con l'appalto affidato alla Recam».

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