Dal Vomero al centro la mappa delle discariche Non bastano i controlli per fermare i trasgressori

Strade pattumiera, è rischio emergenza

Allarme dell’Asìa: «Città sporca, costretti agli straordinari». Differenziata al palo, sprint per raggiungere il 25%
25 settembre 2009 - Gerardo Ausiello, Adolfo Pappalardo
Fonte: Il Mattino

«La città è sporca, come non accadeva da mesi». A lanciare l’allarme è Daniele Fortini, amministratore delegato dell’Asìa, l’azienda di igiene ambientale del Comune di Napoli. «Non solo ingombranti ma rifiuti domestici vengono abbandonati dappertutto - ammette - Laterizi e materiali di risulta vengono lasciati anche davanti ai portoni dei palazzi ostruendoli. E dobbiamo approntare servizi straordinari per rimuoverli». Per Fortini «si tratta, in parte, di un fatto fisiologico. A settembre, al ritorno dalle vacanze, è un fenomeno che si verifica in tutte le città italiane costrette a rimodulare i servizi - spiega - Qui è in aumento perché abbiamo una bassa meccanizzazione, però abbiamo acquistato 10 piccole macchine per spazzare. Ma soprattutto si sono ripresentati gli sversamenti illegali. Eppure è un reato che prevede l’arresto». Napoli rischia, dunque, una nuova emergenza rifiuti. Anche perché i dipendenti dei disciolti consorzi di bacino sciopereranno lunedì contro una sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato illegittima l’assunzione di 251 lavoratori. Il fenomeno degli sversamenti fuorilegge riguarda in particolare le periferie ma si estende un po’ in tutto il capoluogo partenopeo, dai rioni collinari fino al centro. Ecco alcuni esempi: in molte viuzze dei Quartieri Spagnoli si vedono elettrodomestici abbandonati, pneumatici, persino pezzi di tavoli e armadi. Accade in vico San Carlo alle Mortelle, a pochi passi dalla voragine apertasi mercoledì e dalla «Napoli bene». Un’altra strada martoriata dalle mini-discariche è via Case Puntellate, al Vomero. Lì, proprio ieri, ignoti hanno depositato indisturbati due vecchi materassi. Cumuli di spazzatura mista a ingombranti si trovano anche in via Camaldolilli, nella zona collinare della città, e in diversi punti di Pianura. Per non parlare dell’area nord, di Materdei e dell’asse viario che collega il Vomero con Soccavo. Una situazione che appare esplosiva, nonostante l’approvazione della legge ad hoc da parte del governo Berlusconi che prevede l’arresto per chi viene colto in flagrante a depositare immondizia senza autorizzazione. In queste condizioni ogni sforzo fin qui compiuto rischia di essere vanificato: è il caso del progetto di costruzione delle isole ecologiche che, tra mille ritardi e difficoltà, viene portato avanti a Palazzo San Giacomo, ma anche del numero verde (800161010) istituito dall’Asìa proprio per la raccolta a domicilio degli ingombranti. Un servizio dedicato che permette all’azienda di igiene ambientale guidata da Pasquale Losa di evadere 6mila richieste al mese con un incremento di circa il 40% per cento rispetto al 2008. Ciò che manca, invece, sono i controlli da parte della stessa società mista e delle forze dell’ordine nei confronti dei troppi trasgressori. Un’altra tegola, intanto, potrebbe abbattersi sul Comune di Napoli che sta tentando lo sprint sul fronte della differenziata. Oggi la raccolta ha raggiunto il 18% ma l’obiettivo da centrare, pena il commissariamento, è quello del 25% entro la fine dell’anno. Una sfida che, con un’eventuale riduzione di fondi all’Asìa, rischia di essere persa. «A ottobre raggiungeremo il 20% e speriamo di avvicinarci al 25% entro il 31 dicembre - dice Fortini - Quanto ai fondi, nel 2009 avevamo chiesto 170 milioni e tanti ne avremo. È chiaro, però, che per l’anno prossimo ci aspettiamo un incremento dei contributi da parte della giunta perché siamo stati costretti ad assumere 350 lavoratori del consorzio di bacino Napoli 5. Peraltro nel 2010 la soglia di differenziata da raggiungere sarà del 30%».

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