Ritardi nell’area est slitta l’inizio dei lavori
L’apertura del cantiere era prevista per dicembre, secondo la relazione che il sottosegretario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso fece al Parlamento nel febbraio scorso. Ma difficilmente, a questo punto, la scadenza potrà essere rispettata. Per fine anno, se tutto va bene, al massimo potrà essere pubblicata la gara d’appalto e per primavera, se non ci saranno intoppi, si potrà aprire il cantiere a Napoli Est. È questo il cronoprogramma per la costruzione dell’inceneritore, secondo i vertici dell’Asìa che sta limando il bando e che ha varato una società ad hoc: la Nean (acronimo di Napoli energia e ambiente). In mezzo, però, c’è da superare una pastoia burocratica. L’area individuata, in via De Roberto a San Giovanni a Teduccio, è di proprietà della Regione che deve cederla a palazzo San Giacomo. E deve studiare come. Ma, preliminarmente, gli 11 ettari dovranno essere divisi, a seconda delle esigenze, tra inceneritore e depuratore. «La gara era sostanzialmente pronta già a giugno - spiega l’amministratore delegato dell’Asìa Daniele Fortini - ma è slittata perché è in discussione al Parlamento la riforma dei servizi pubblici locali, così come previsto dall’articolo 15 dell’ultima Finanziaria. Attendiamo, a giorni, il decreto legge e partiamo. Non vogliamo correre il rischio di stilare un bando obsoleto. Come pure vorremmo evitare poi che la gara vada deserta come accaduto a Salerno o che gi esiti si trascinino per 15 mesi in tribunale come a Torino. Questione di settimane e si parte. Senza alcun intoppo». I tempi? «Entro fine anno la gara d’appalto e, oggettivamente, a marzo, si potrebbe partire con i lavori». Nel frattempo la partecipata di palazzo San Giacomo si sta facendo le ossa gestendo (non era mai accaduto in passato) la discarica di Terzigno che serve 37 comuni e movimenta circa mille tonnellate di rifiuti al giorno. E inaugurare i lavori a San Giovanni solo in primavera, secondo l’ad di Asìa, non cambierà nulla: «Contiamo che si velocizzi tutto durante i lavori di costruzione dell’impianto». Data prevista per l’entrata in funzione, rodaggio compreso, il 2013. Il termovalorizzatore sarà di ultima generazione e in grado di bruciare almeno 400mila tonnellate di rifiuti all’anno. In questo modo si brucerà l’intera produzione di rifiuti cittadina che è sì di 500mila tonnellate ma è destinata a diminuire grazie all’aumento della differenziata. Il costo previsto, invece, oscilla tra 230 e i 270 milioni di euro. Rimane il nodo della gestione che sarà unito a doppio filo alla costruzione stessa dell'impianto. «Nel bando di gara è tutto legato: individuazione del partner privato che dovrà presentare un progetto per la costruzione e per la gestione attraverso il suo know-how. In questo modo si eviterà che la società costruttrice detti tempi e modi. Interesse dei privati sarà velocizzare i lavori perché si accolleranno anche il 40 per cento della gestione. La restante parte, invece, rimarrà saldamente in mano all’Asìa tramite la società ad hoc che è stata varata».