Ritorno ai poteri ordinari ora spunta la mini-proroga

Troppi fronti aperti il passaggio delle consegne potrebbe avvenire con la nuova giunta
27 settembre 2009 - ger.aus.
Fonte: Il Mattino

La fine del commissariamento è prevista per il 31 dicembre, ma il ritorno immediato ai poteri ordinari non è più così scontato come si pensava qualche mese fa. A Roma si sta ragionando sul da farsi e nulla è ancora deciso. Ufficialmente il sottosegretario Guido Bertolaso invita gli enti locali «ad assumersi le proprie responsabilità perché fra tre mesi la gestione passerà a loro». La strada è infatti tracciata e non si torna indietro, anche perché la Campania non è più sommersa dai rifiuti e sta lentamente raggiungendo la tanto sognata autosufficienza. Ma il passaggio di consegne tra il governo da un lato e Regione, Province e Comuni dall’altro potrebbe richiedere un tempo tecnico di almeno cinque-sei mesi. Del resto dopo quindici anni di poteri straordinari appare comprensibile. In questo modo il governo e la struttura commissariale potrebbero continuare a tenere d’occhio la situazione ancora per qualche tempo. Ma perché negli ambienti politici romani circola un’ipotesi del genere? Il punto riguarda, in particolare, l’affidabilità degli interlocutori locali. Appena ieri Bertolaso, in un’intervista al Mattino, ha confermato tutte le proprie perplessità sul piano regionale varato da Walter Ganapini. Peraltro l’assessore all’Ambiente fa parte di una giunta che ha certamente la sua dose di responsabilità nell’emergenza rifiuti che in questi anni ha tenuto in ostaggio Napoli e la Campania. I fronti aperti, inoltre, sono tanti, troppi per mollare tutto da un giorno all’altro. Bisogna spingere sull’acceleratore per realizzare i termovalorizzatori di Napoli e Salerno, superare i nodi per l’impianto di Santa Maria La Fossa e incrementare ulteriormente le percentuali di raccolta differenziata. E ancora si tratta di fare chiarezza sul destino dei duemila lavoratori degli ex consorzi. Una serie di problemi rispetto ai quali appare rischioso affidare ogni decisione a una giunta ormai a fine mandato. Sulla questione immondizia, infatti, incombe la campagna elettorale delle Regionali che è praticamente alle porte, durerà sei mesi e si preannuncia difficile, oltre che velenosa. L’ultima cosa da fare, in questo momento, è offrire i rifiuti su un tavolo alle forze politiche per eventuali accordi, trattative e spartizioni. Meglio aspettare l’esito del voto per poter poi dialogare con una giunta nuova, che abbia davanti a sé cinque anni di lavoro senza la macchia di una crisi strisciante di cui si pagano ancora le conseguenze.

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