Per il sindaco i disservizi hanno condotto l’ente a un punto di non ritorno Nuova gestione allo studio

Rifiuti in strada Jacta sotto accusa

Maddaloni, il Comune vuole rescindere il contratto
23 settembre 2009 - Giuseppe Miretto
Fonte: Il Mattino

Via libera al divorzio consensuale. Svolta nel crack finanziario, organizzativo e sanitario collegato all'inefficiente gestione dei servizi di raccolta, differenziazione e smaltimento a Maddaloni. «Abbiamo scelto - annuncia il sindaco Farina - al cospetto dell'ennesima emergenza che affligge il nostro territorio di procedere allo scioglimento anticipato del rapporto contrattuale con la Jacta-Jacorossi che scade nel 2012». La parola passa al «comitato tecnico», voluto dal consiglio comunale di Maddaloni, per la verifica della «sostenibilità finanziaria e amministrativa dei servizi erogati dalla Jacta». Michele Farina ammette: «Siamo giunti al punto di non ritorno». Ormai il Comune e la Jacta-Jacorossi vivono praticamente da separati in casa. La Jacta sembra non avere le risorse finanziarie per garantire anche la manutenzione dei mezzi in panne. Il Comune invece non ha gli strumenti legali per imporre la rescissione del contratto. E in questo clima si va di emergenza in emergenza. «Francamente, più che parlare di emergenza rifiuti - denuncia Carlo Scalera, coordinatore dei Verdi - è in ballo la dignità di questo territorio». I Verdi divulgano l'elenco delle contestazioni che il Comune ha allegato alla richiesta di «scioglimento immediato dell'appalto». Oltre la gestione della raccolta dei rifiuti sono carenti: i servizi di spazzamento manuale e meccanico; raccolta differenziata, idropulitura; sostituzione, posizionamento e lavaggio dei cassonetti, mancata attivazione delle tre isole ecologiche. Senza dimenticare poi la «carenti servizi di raccolta e trasporto quotidiano, il mancato lavaggio e spazzamento delle aree mercatali e delle aree verdi attrezzate, il mancato decespugliamento delle strade, l'uso improprio degli automezzi, la parziale consegna dei contenitori per la raccolta, la parziale o tardiva riparazione di cassonetti e contenitori». Una lista che tradotta in cifre Fa chiedere al Comune oltre cinque milioni di euro per indennizzo danni. È scontro: la Jacta-Jacorossi pretende quasi tre milioni di euro di arretrato; lamenta il reiterato omesso pagamento delle rate mensili (625 mila euro cadauna). E per questo insiste nella gestione del servizio secondo i criteri del minimo contrattuale. Mentre gli avvocati cercano vie d'uscita praticabili, a Maddaloni è di nuovo operativa la raccolta, a giorni alterni, dei rifiuti solidi nell'area urbana. Riattivate per l'occasione pure le mini-discariche urbane: aree di stoccaggio temporaneo per la raccolta delle immondizie non rimosse. Penalizzate le periferie. Trasformate in punto di accumulo: via Caudina, via Serao (area Iacp), via Ficucella, via Forche Caudine, via Napoli. «Sia ben chiaro - precisa il sindaco - che la Jacta è tenuta alla rimozione di 55 tonnellate giornaliere di rifiuti. Non è ammessa la raccolta a singhiozzo». «Credo che la crisi ambientale - annuncia Luigi Bove (PdL) della commissione consiliare Ambiente e Territorio - sia così grave che debba essere il Consiglio a intervenire».

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