Rogo nell’ex Ecorec, indagini sulla diossina

A quindici giorni dall’incendio sviluppatosi nell’ex Ecorec, area dell’Interporto Sud Europa, si attende la definitiva estinzione dei residui termici, conseguenti al particolare materiale andato a fuoco, per poter iniziare le procedure di caratterizzazione per la bonifica, mentre l’Arpac e l’Asl stanno effettuando un monitoraggio della zona interessata dal rogo e di quelle limitrofe, per accertare il reale quantitativo di diossina, e di altre sostanze nocive, libratesi nell’aria. Attualmente la superficie è ancora sotto sequestro giudiziario e la scorsa settimana è stata notificata alle società interessate dal rogo un’ordinanza firmata dal sindaco di Marcianise, Antonio Tartaglione, affinché pongano in essere tutti gli atti necessari e consequenziali per mettere in sicurezza il sito. Contro tale ordinanza, come per quelle precedenti che riguardavano l’incendio del 12 maggio scorso, sia l’Ise che le altre società hanno presentato ricorso al Tar. Intanto, proprio per il rogo dello scorso maggio, su richiesta dei vertici della società Interporto, l’autorità giudiziaria ha prorogato di 30 giorni il dissequestro della zona interessata, per permettere la prosecuzione dell’umidificazione del terreno, posto sulle carcasse degli pneumatici combusti, e dall’altro la messa a punto di un piano di rimozione, classificazione e trasferimento di tali rifiuti presso idonei siti di smaltimento. La società Interporto, secondo la procedura propedeutica alla bonifica, ha provveduto anche a inviare agli enti competenti i risultati delle indagini preliminari, effettuate da laboratori di analisi incaricati nell’area di proprietà dell’Ecorec e dei terreni limitrofi, dove non si evidenzierebbero aumenti di concentrazione di diossina. Un’accelerazione dell’iter, dovuta, probabilmente, a un’informativa di reato trasmessa alla magistratura dalla polizia municipale di Marcianise lo scorso agosto, nei confronti dell’Ise, per presunte inadempienze