A Napoli la tappa della giornata mondiale dedicata alla salvaguardia dell’ecosistema marino

Lungomare, i fondali della vergogna

Scatta l’operazione bonifica: riemergono pneumatici, frigoriferi e scaldabagni
20 settembre 2009 - Tullio De Simone
Fonte: Il Mattino

Quintali di rifiuti, tra cui pneumatici, apparecchi igienici, una tettoia, pezzi di frigorifero, e anche uno scaldabagno, utilizzato come boa. Uno sberleffo al mare del golfo. Residui d’assurdità individuati e prelevati sui fondali marini del lungomare cittadino. Sono le cifre dell’epilogo della «Giornata mondiale della pulizia dei fondali» vissuta ieri mattina sul lungomare, altezza Rotonda Diaz, dove si sono assiepati un centinaio di curiosi, alla presenza di vari esponenti politici, fra cui il presidente della Provincia, Luigi Cesaro, gli assessori provinciali Giuseppe Caliendo e Antonio Iervolino, il presidente del Consiglio provinciale, Luigi Rispoli, e l’assessore comunale all’Ambiente, Gennaro Nasti. Più di sessanta i subacquei in azione nell’occasione, coordinati da Fabio Siniscalchi, il biologo marino (napoletano) responsabile dell'associazione Oceanus che ha firmato l’organizzazione dell’evento, unica tappa italiana nella manifestazione mondiale in favore dell'ecosistema marino promossa dalla Project Aware Foundation. Tante le associazioni presenti, con lo spazzamare della Risorse del Mare del Comune di Napoli, i battelli della Guardia costiera e i volontari della Protezione Civile. Il tutto si è inquadrato nell’ambito del progetto un’«Altra Napoli», che si pone l’obiettivo di documentare con materiale fotografico e video la biodiversità dei fondali delle acque del Golfo partenopeo. I sub specializzati di Oceanus, grazie alla dotazione di mezzi nautici della Provincia di Napoli (che ha patrocinato la Giornata insieme a Regione, Comune, Protezione Civile, Autorità marittime e commissione ambiente dell’Ordine degli avvocati napoletani) hanno raccolto durante le immersioni, mediante carotatori, dei campioni di sedimenti. Questi dati ora, forniranno utili informazioni sullo stato di salute dei fondali del Golfo napoletano. La speranza? È quella di responsabilizzare ogni singolo utente marino, investendolo di una nuova figura, quella di «sentinella ambientale», affinchè il mare di Napoli possa tornare ad essere tutelato e difeso dai suoi stessi cittadini. «Il mare infatti, è una delle nostre risorse più preziose, va salvaguardato per l'equilibrio dell'ecosistema e per la ricchezza che ci offre - ha dichiarato Luigi Cesaro, presidente della Provincia - Con una costa così estesa, con isole e siti molto attrattivi dal punto di vista turistico, questa tutela diventa un dovere irrinunciabile. Dopo gli eventi che hanno duramente colpito il comparto turistico e l'immagine dei nostri territori, è sempre più necessario un «patto per il rilancio della risorsa mare - ha aggiunto Cesaro - che coinvolga istituzioni, imprenditori e società civile. In questa occasione ho constatato di persona che il nostro mare ha bisogno di un monitoraggio continuo, poichè nasconde nei suoi fondali una quantità assurda di rifiuti e materiale nocivo e pericoloso». Al termine della manifestazione una colonna sonora firmata da Maurizio Capone e la sua band «Bung & Bangt»: hanno improvvisato uno short live utilizzando come strumenti alcuni dei materiali recuperati dai subacquei.

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