In corteo con la croce: no alla discarica
Marigliano. Incappucciati e con una croce in mano hanno sfilato per le strade di Marigliano, come in una sorta di Via Crucis, per protestare contro la discarica che il commissariato di governo sta realizzando nell’area dei depuratori di Boscofangone. Un centinaio di persone sono scese in piazza e hanno denunciato che le istituzione «hanno messo una croce sul futuro di Marigliano». In testa al corteo, nel quele sfilava anche una bara simbolica, anche gli ambientalisti.
«In questo territorio dilaniato dalle discariche legali e abusive –denuncia Sebastiano Bonavolontà di Legambiente- non c’è nessuna speranza per i nostri giovani che sono destinati ad essere soffocati dai rifiuti. Basta, bonificate la nostra madre terra». Una denuncia scritta anche su degli striscioni che i manifestanti tenevano stretti in mano mentre una donna da un megafono chiamava la gente a raccolta. «Ci stanno raccontando solo balle –afferma Maria Esposito- persino le autorità scientifiche smentiscono gli studi effettuati dal ministero della Salute che hanno definito il territorio compreso tra Acerra, Marigliano e Nola il triangolo della morte per l’alto tasso di malattie tumorali dovuti agli sversamenti tossici». «E allora -aggiunge Maria Luisa Sodano dell’associazione Codici- ci devono risarcire per procurato allarme. Se le terre sono sane e non sono inquinate e qui siamo in una grande oasi ambientalista che ci chiedano pubblicamente scusa e dichiarino questa zona oasi naturalistica». Un richiesta finita anche in una denuncia inviata a tutte le autorità competenti tra cui il ministero per la Salute. Intanto è fermento anche in località Polvica di Nola, la zona più vicina ai depuratori, dove l’altro giorno si sono avuti anche dei duri scontri con la polizia che sta controllando la zona in attesa che siano terminati i lavori di costruzione della discarica. Oramai è solo questione di pochi giorni: la vasche che dovranno accogliere i rifiuti sono quasi pronte.