Termovalorizzatore. Cirielli: il governo revochi a De Luca i poteri commissariali
La Provincia ha chiesto, formalmente, al governo di revocare i poteri commissariali per la costruzione del termovalorizzatore al sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. In una lettera inviata al premier Silvio Berlusconi e al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, i vertici di Palazzo Sant’Agostino hanno rivendicato la gestione del ciclo integrato dei rifiuti e, quindi, anche dell’impianto di smaltimento finale. Ma per il presidente della Provincia Edmondo Cirielli, la richiesta avanzata al governo ha una motivazione più tecnica che politica. «E’ evidente che è nostra la responsabilità di mettere a sistema il ciclo dei rifiuti — precisa il parlamentare — ed è altrettanto visibile, anche da troppo tempo, l’inattività del commissario di governo per la costruzione del termovalorizzatore. Adesso se il suo immobilismo sia causato dalla sua volontà o da cause esterne, non sta a me valutarlo. Mi interessa solo accelerare le procedure che garantire agibilità operativa alla Provincia che è attesa da un difficile compito».
Cirielli plaude all’azione avviata, sempre in materia di rifiuti, dall’assessore all’Ambiente Giovanni Romano — «sta lavorando in maniera eccellente » precisa il presidente della Provincia — ma al suo delegato riconosce soprattutto l’aver iniziato un percorso per recuperare il mare salernitano dall’inquinamento. «Purtroppo abbiamo registrato una situazione incresciosa a Salerno e in diversi altri punti del territorio — ha sottolineato capo dell’esecutivo di Palazzo Sant’Agostino — Romano ha lanciato due importanti iniziative: l’istituzione della polizia ambientale e il tavolo blù al quale parteciperanno subito i sindaci dei 17 Comuni del litorale salernitano. Bisogna mettere a punto, da subito, un piano di controllo ed una serie di interventi strutturali per la depurazione. Il problema non è solo turistico, ma anche di salute per i nostri concittadini ». In programma c’è l’appalto per quattro mini-depuratori che dovrebbero contribuire a ridurre l’immissione diretta in mare di liquami fognari.
Tra i punti centrali dell’attività di governo del presidente di Palazzo Sant’Agostino c’è, soprattutto, l’aeroporto. Ieri, dopo l’invito di accelerare le procedure per l’ingresso di Gesac nella gestione dello scalo picentino, un nuovo affondo. Stavolta diretto, in maniera critica, al parlamentare del Pd Fulvio Bonavitacola e al presidente della Camera di Commercio Augusto Strianese. «Innanzitutto tutto basta con la guerra istituzionale che fino ad oggi il Comune di Salerno e la Provincia hanno fatto con la Regione — insiste Cirielli — secondo me la Gesac è il partner ideale per la gestione dello scalo visto che si interesserà di Grazzanise e già controlla Capodichino. In una ottica di sistema integrato regionale, mi sembra questa l’opportunità più valida. Chiarendo, però, che l’aeroporto salernitano deve avere un suo ruolo e una sua peculiarità. Poi, in questi giorni, ho sentito parlare Bonavitacola e Strianese di gestione e di poltrone per il controllo dello scalo. Forse non hanno ancora capito che il problema è di natura diversa: l’aeroporto è chiuso. E quei voli per Verona non servono a niente. E’ anche paradossale che abbiamo fatto un accordo con Air Dolimiti che prevede il pagamento di una quota se il numero dei passeggeri non è adeguato alle aspettative delle compagnia. Allora smettiamola con le polemiche e cerchiamo di trasformare questo aeroporto da carrozzone a struttura operativa al servizio del territorio». Infine Cirielli, che ieri mattina a delegato l’assessore Antonio Iannone ad incontrare i docenti precari, ha inviato una lettera al ministro Gelmini per chiedere una verifica sui tagli. «Ci risulta una anomalia — conclude il presidente della Provincia — riduzioni di personale che dovevano essere fatte a Napoli sono state realizzate a Salerno. Questo non lo permetteremo ».