Ad Acerra l’inceneritore sfora ancora le emissioni
Emergenza rifiuti: la Campania non trova pace. La gara d’appalto per il termovalorizzatore di Napoli slitta ancora: era prevista a giugno e ora siparla di metà ottobre. Intanto, l’impianto di Acerra preoccupa per le emissioni fuori norma di Pm10 e di ozono.
Per il termovalorizzatore di Napoli il sottosegretario all’emergenza rifiuti, Guido Bertolaso, aveva annunciato – in occasione del bilancio di un anno di attività a maggio – che il bando sarebbe stato pubblicato a giugno. Il termine è poi slittato alto luglio. Oggi viene prospettata una nuova scadenza: sarà pronto per metà ottobre. «Abbiamo definito sia il capitolato tecnico che laparte amministrativa e tecnico legale da allegare al bando – spiega Daniele Fortini, amministratore delegato di Asia, la società di igiene urbana di Napoli – resta da definire la modalità di cessione dell’area. Insomma, siamo alla partenza, va risolta solo qualche piccola questiOe burocratica». L’azienda di bene ambientale partenopea che ha costituito la Neam Spa (Napoli energia ambiente), di cui detiene il 100%, oggi è pronta a cedere il 49% delle azioni a chi si aggiudicherà la costruzione dell’impianto.
L’area individuata si estende su una superficie di 11 ettari in via De Roberto, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, dove è prevista anche la realizzazione del depuratore di Napoli est. Il terreno è di proprietà della Regione Campania.
«Sarà ceduto al Comune di Napoli o direttamente ad Asia – continua Fortini – La Regione ha ribadito la piena disponibilità dei terreni. Stiamo valutando come dovrà avvenire la cessione: con un comodato d’uso, una cessione temporanea o con contratto d’affitto. Questione che sarà parte integrante del bando di gara».
I tempi potrebbero essere più lunghi, però, se la Regione vorrà trasferire la proprietà dell’area, poiché in tal caso sarebbe necessaria una delibera di Giunta regionale. Ipotesi scongiurata dall’ad di Asia, poichè si teme l’opposizione politica di ambientalisti.
In realtà, non solo questioni burocratiche , ma anche politiche e tecniche ritardano per ora la pubblicazione del bando. E la conferma viene proprio dalle parole di Fortini. «Abbiamo deciso -dice – che saranno realizzate entrambe le strutture: termovalorizzatore e depuratore. Ora stiamo verificando quali possano essere gli apparati comuni, per evitare duplicazioni e sprechi. Lo scopo è realizzare a Napoli Est un polo ambientale integrato ecosostenibile».
Il termovalorizzatore brucerà tra le 300 e le 400 mila tonnellate di rifiuti l’anno, pari all’intera produzione cittadina che è di 500 mila tonnellate e dovrebbe scendere sotto le 400 mila grazie alla raccolta differenziata. Il costo inizialmente fissato tra i 230 e i 26o milioni, secondo Fortini «potrebbe crescere sensibilmente per migliorare la qualità architettonica». Secondo l’ultimo cronoprogramma, i lavori dovranno essere completati, entro 36 mesi dalla pubblicazione del bando, cioè tra il 2013 e il 2014, collaudi compresi.
Intanto, ad Acerra, dove il primo impianto campano è attivo, in sei mesi di monito-raggio, sono ormai 8o i giorni in cui le emissioni di polveri sottili nell’area circostante il termovalorizzatore hanno fatto registrare uno sforamento dei limiti di legge (consentito per un massimo di 35 volte in un anno). Le tre centraline attivate dall’Arpac continuano a rilevare concentrazioni eccessive di Pm10, in alcuni giorni fino a quasi tre volte in più del valore ammesso di 50 micron per mc, come testimoniano le misurazioni effettuate il 20 agosto e pubblicate on line dall’Arpac, che evidenziano un livello di micro particelle pari a 132,2 micron per metro cubo nella zona industriale di Acerra.
Al problema delle emissioni di Pm10 (si veda «il Sole 24 Ore Sud» del 27 maggio 2009), si è aggiunta una nuova possibile fonte di pericolo per la salute dei cittadini: la concentrazione eccessiva di ozono.
A partire da metà luglio, il limite di guardia medio giornaliero (180 micron per mc) è stato superato ben 11 volte. È provato che alti livelli di ozono nell’aria possono causare irritazione delle vie respiratorie, oltre all’indebolimento del sistema immunitario. Il Comune ha ottenuto dall’Arpac l’installazione di una nuova centralina nell’area residenziale di Acerra.
«Se accerteremo che la fonte delle emissioni è l’inceneritore – sottolinea l’assessore all’ambiente, Pasquale Marangio – sarà necessario intervenire per tutelare la salute degli abitanti». L’impianto è andato a regime pochi giorni fa, il 14 settembre, dopo una fase di rodaggio durata circa i8o giorni. Un tempo breve, dicono gli esperti. Forse troppo, secondo alcuni.
(Ha collaborato Marco Molino)