L’attenzione è su Valle della Masseria scelta da Bertolaso e dal Governo La questione dell’Ato

Rifiuti, verso l’apertura di una nuova discarica

Entro la fine dell’anno bisogna scegliere un sito: l’alternativa è tra Serre, Atena Lucana e Padula
17 settembre 2009 - Fulvio Scarlata
Fonte: Il Mattino Salerno

La prima prova concreta della nuova Provincia targata Cirielli è sui rifiuti. Salerno è senza una discarica, il termovalorizzatore resta una parola ancora senza un fondamento concreto e per fine anno con la provincializzazione del ciclo-spazzatura bisogna essere autosufficienti. La scelta aleggia su Palazzo Sant’Agostino che proprio in questi giorni sta decidendo su questo delicato tema con quelli connessi dell’Ato sui rifiuti e del destino dei dipendenti dei Consorzi di Bacino. È blindatissimo l’assessorato all’Ambiente di Giovanni Romano. Il tema rifiuti è delicato e dunque sull’argomento, in modo analogo a quanto aveva fatto anche Villani, non trapela nulla. «Sono passati tre mesi - dice un esponente dell’opposizione - ma sull’argomento non è stata affatto spiegata quale è la strategia della Giunta». Certo è che bisogna decidere e bisogna decidere in fretta. Infatti Napoli, con la discarica di Chiaiano e il termovalorizzatore di Acerra che inizia a funzionare, è fuori dall’emergenza. Ad Avellino c’è la discarica di Savignano Irpino, dove attualmente sversa l’indifferenziato anche Salerno. Restano senza un sito proprio la nostra provincia e quella di Caserta, mentre Benevento ha meno problemi perché non deve trovare un sito molto grande. La Giunta Cirielli è intenzionata a scartare l’ultimo sito scelto da Angelo Paladino e dal precedente consiglio provinciale: quello di Caggiano che veniva accreditato di 400mila metri cubi di spazzatura. Oltre alla vicinanza con la Basilicata, con conseguente protesta dei vicini che già in passato si è fatta sentire in modo vibrante, Caggiano secondo il centrodestra in realtà potrebbe ospitare solo la metà dei rifiuti ipotizzati dal centrosinistra mentre secondo i primi calcoli serve un sito da un milione di metri cubi. Il problema è, infatti, sul lungo periodo e si mette sotto accusa Vincenzo De Luca che, secondo la Giunta provinciale, in un anno e otto mesi da commissario al termovalorizzatore non ha prodotto alcun risultato. Inoltre nell’area industriale non è affatto tramontato, ma anzi ha ripreso vigore, il progetto per la Centrale termoelettrica e uno dei due impianti è di troppo. Così si torna a parlare di una discarica molto grande. La prima scelta dovrebbe essere Valle della Masseria: anche se non si vuole caricare ulteriormente Serre di spazzatura, il sito è stato inserito in una legge voluta da Guido Bertolaso dunque non è solo un’indicazione generica ma una norma vincolante. Inoltre stando a precedenti mappature del territorio salernitano, non esiste un sito alternativo per ospitare un milione di metri cubi di rifiuti. Dunque nonostante i proclami elettorali, il centrodestra dovrebbe essere obbligato a scegliere Serre per la discarica. Le alternative corrono ancora nel Cilento, lungo l’autostrada. Un primo sito preso in considerazione è quello di Mandranello a Padula, un’area dell’esercito con una polveriera in disuso. L’altro è invece una cava dismessa in territorio di Atena Lucana. La scelta è delicata e provocherà certamente ripercussioni. Più che la tempesta politica che si è abbattuta sulla Giunta, sarà la prova concreta del decisionismo e delle capacità del presidente Edmondo Cirielli e del suo assessore all’Ambiente Giovanni Romano a caratterizzare l’azione politica del centrodestra e a far capire se la nuova amministrazione è capace di fronteggiare i problemi concreti.

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