Fiume Ufita, morìa di pesci: è caccia ai responsabili

15 settembre 2009 - Nicola Diluiso
Fonte: Il Mattino Avellino

Valle Ufita. La denuncia suona come un campanello d'allarme: il fiume Ufita è inquinato. L'Associazione sportiva pescatori di Grottaminarda scrive agli organi competenti di vigilanza perché nel tratto fluviale tra lo storico ponte sull'Ufita, in prossimità del nucleo industriale di Flumeri, e contrada Piani di Grottaminarda è stata registrata una morìa di pesci. Un disastro annunciato, accusano i pescatori. In effetti non è la prima volta che si registrano casi del genere. Il più eclatante, alcuni anni fa quando i pescatori, recatisi di buon mattino lungo gli argini del torrente per effettuare una gara, si trovarono dinanzi ad uno scempio: pesci morti in grande quantità. La Procura della Repubblica di Ariano Irpino aprì un'inchiesta, ma ad oggi non sono emerse responsabilità. «In quella circostanza - ricorda Tommaso Barrasso del circolo ”il Barracuda” - morirono tutti i pesci presenti. Non solo quelli già in circolo nel fiume (cavedani, carpe e barbi) ma anche i pesci che furono immessi la sera precedente in vista della gara domenicale. Fu quello l'episodio più significativo e probabilmente il più drammatico della storia di questo fiume». Ma non meno importante è la scoperta effettuata alcuni giorni fa dai pescatori dell'Asp Grottaminarda. Anche perché in quest'ultimo caso, oltre alla morìa di pesci, è stata riscontrata la presenza di carcasse di animali lungo il fiume, e quantità notevoli di rifiuti ingombranti. La segnalazione mira a fare luce su questo increscioso episodio che a detta dei più esperti pescatori accadrebbe due volte l'anno. «E non si tratta - assicura Liberato Priore - di un problema di carenza d'acqua, perché, ad esempio, anche nei mesi più torridi, con scarsa presenza idrica, non ci è mai capitato di assistere ad un evento simile. Ma la cosa grave è che anche durante la stagione autunnale i pesci presentano strane macchie rosse. Chiediamo agli organi competenti di accertare le reali cause della morìa». I pescatori, dunque, sperano che stavolta venga fatta piena luce.

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