«L’Asia non spreca il denaro pubblico»

13 settembre 2009
Fonte: Il Mattino Benevento

Bilanci e presunti sprechi. Il consigliere comunale di An, Roberto Capezzone, aveva accusato i vertici dell’Asia di sperperare denaro pubblico nella comunicazione e di aver affidato a cooperative l'incarico di curare il porta a porta. Ecco la replica del presidente dell’Asia Lucio Lonardoo. «Rimando Capezzone - afferma Lonardo - a quanto sancito dalla Corte dei Conti, già nel 2008, allorché, chiamata a pronunciarsi su analoga problematica imputata all’Amia di Palermo, dichiarò che in tema di tutela dell'igiene ambientale, ”lo svolgimento di campagne informative per le promozioni della raccolta differenziata è sollecitata dal legislatore che ha trasfuso tale indirizzo all'articolo 181 del codice ambientale. Ne consegue che la spesa sostenuta in tal senso da una società pubblica non costituisce danno erariale in quanto non la si deve intendere quale iniziativa pubblicitaria fine a se stessa ma uno strumento che va nella direzione auspicata dal legislatore nel citato codice dell'ambiente”. Su questo mi preme ringraziare tutti gli organi di informazioni che hanno praticato tariffe ben al di sotto del mercato vigente». Per quanto riguarda l’utilizzo di cooperative, Lonardo precisa: «L’unica cooperativa coinvolta è quella delle Acli ma solo per fornire, come avviene nelle altre realtà magari con la protezione civile o altre organizzazioni onlus, ”i facilitatori”, ovvero le persone preposte a raggiungere con i kit informativi le prime 7000 famiglie coinvolte nel progetto di raccolta differenziata porta a porta, mansioni che certamente non erano alla portata dei dipendenti dell'Azienda». Circa le perdite aziendali, il presidente dell’Asia sottolinea che esse «provengano dalle passate gestioni, di cui si stanno scontando gli effetti». Lonardo, interviene anche a chiarire l’impegno dell’azienda rispetto ai rilievi mossi dall’interrogazione presentata dal consigliere Consales circa le carenze in alcune zone dello spazzamento manuale. «La scelta dello spazzamento meccanizzato - dice - si giustifica con la maggior produttività in quanto una spazzatrice garantisce la pulizia di 20 km lineari al giorno a fronte dei 3 km coperti dall'operatore ecologico: per tali motivi abbiamo previsto l'acquisto di una spazzatrice piccola a bracci snodabili che consentirà l'accesso anche nelle traverse e nei vicoli del centro storico e della zona alta della città e non solo. L'attuale situazione, dipende fondamentalmente da tre motivazioni: la carenza di personale, (Langione negli anni 60 aveva circa 200 dipendenti rispetto ai nostri attuali 125 e con una Città che non aveva l'attuale estensione) oggi possiamo consentirci solo sostituzioni per ferie; tre spazzatrici sono in manutenzione ed una è stata dismessa per ”limiti di età”; la concomitanza di importanti eventi culturali, le discariche abusive ancora in esercizio ai confini della città e il ripristino dei luoghi per i 300 incendi subiti in prossimità dei cassonetti stradali distolgono quotidianamente forza lavoro dai compiti giornalieri previsti dal piano spazzamento».

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