«Ariano, restituire un milione all’Asidev»
Ariano Irpino. Il Comune di Ariano Irpino adesso deve preoccuparsi non solo di uscire dai contratti di finanza derivata (i cosiddetti swap), per i quali occorrerà sborsare subito poco più di un milione di euro se non vuole incorrere in rischi finanziari notevoli per il futuro, ma anche di una sentenza del Tribunale che lo condanna a restituire all’Asi-Dev Ecologia un milione e 189 mila euro per le quote di ristoro già corrisposte. Il Comune di Ariano Irpino avviò nel 2001 un contenzioso con l’Asi-Dev, gestore della discarica di Difesa Grande, per il mancato pagamento delle quote di ristoro ambientale e di bonifica del territorio. Avrebbe dovuto percepire per ogni chilogrammo di rifiuti solidi urbani conferito alla discarica di Difesa Grande la somma di 50 lire. A seguito di un’ordinanza emessa dal Commissario Straordinario per l’Emergenza rifiuti, che riconosceva al Comune di Ariano Irpino il diritto di riscuotere tale quota di ristoro, l’Asi-Dev fu sottoposta a pignoramento presso terzi: a favore del Comune sborsò la somma di 3 milioni e 351 mila euro, rispetto ai circa cinque milioni di euro richiesti. Ma per l’Asi-Dev la cosa non poteva finire così e avviò subito presso il Tribunale arianese un nuovo contenzioso, vedendosi riconosciuto, dopo quattro anni, il diritto di recuperare una parte di quanto già corrisposto. La società che ha gestito finora Difesa Grande può avviare adesso la procedura esecutiva; al Comune non resterebbe che pagare. A meno che non impugni la sentenza e non chieda la sospensione della procedura esecutiva. Cosa che è stata già fatta e che adesso investirà la Corte di Appello di Napoli. Resta, ovviamente, l’incognita sul risultato della nuova sentenza. Una decisione sfavorevole al Comune vorrà dire il rischio concreto di dissesto finanziario per il nuovo anno. I legali del Comune sono convinti, tuttavia, che le motivazioni che stanno alla base della sentenza del Tribunale di Ariano siano illogiche e discordanti. Resta difficilmente comprensibile la ragione per cui se il Comune di Ariano deve restituire le quote di ristoro, ci sia poi l’indicazione di una somma inferiore a quella realmente incassata. Un assaggio della polemica che la vicenda potrebbe innescare tra i gruppi di maggioranza e minoranza si avrà lunedì. Per quella data è stata convocata la massima assise locale con all’ordine del giorno un solo argomento: la definizione della strategia per uscire dalle operazioni di swap. Il discorso soprattutto dei consiglieri comunali di opposizione cadrà anche su questa nuova vicenda e che la giunta dovrà in qualche modo precisare come evitare il dissesto finanziario per il nuovo anno. Compito delicato, dunque, per l’assessore alle Finanze, Crescenzo Pratola, che non ha nascosto di essere rimasto sorpreso da questa sentenza. «Sono venuto a conoscenza del dispositivo - precisa - solo da poco. È evidente che la materia sarà approfondita e che la decisione adottata dalla giunta comunale di resistere è quella più opportuna. Certo, ci troviamo di fonte ad una vicenda sconcertante. Il Comune di Ariano Irpino ha diritto alle quote di ristoro. Lo dicono tutti gli atti del Commissariato per l’emergenza rifiuti».