Ristrutturazione delle vasche per la raccolta dell’acqua e un «polmone verde» per il risanamento del sito

Ferrandelle, al via la messa in sicurezza

Interventi per oltre 600 mila euro, oggi l’apertura delle buste per l’assegnazione dell’appalto
2 settembre 2009 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattino Caserta

L’apertura delle buste è prevista per oggi. Con questa operazione si perfeziona la procedura avviata dalla struttura del sottosegretario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso per la realizzazione della bonifica e della messa in sicurezza della discarica di Ferrandelle a Santa Maria la Fossa. I dettagli tecnici sono stati definiti dal pool di missione, coordinato dal maggior generale Mario Morelli (nella foto) (vicario di Bertolaso) coadiuvato dal generale Sandro Mariantoni e dal responsabile del procedimento Nicola Dell’Acqua. L’area di impianto dell’intervento si estende su circa 270 mila mq; attualmente il totale delle superfici impermeabilizzate è di circa 90 mila mq e ciascuna piazzola è dotata - a sua volta - di aree di stoccaggio del percolato con relativo impianto di aspirazione. I lavori previsti dal progetto riguardano, in sostanza, l’esecuzione di opere di completamento della sistemazione dell’ingresso secondario, la messa in sicurezza, l’adeguamento delle vasche di raccolta dell’acqua piovana, la piantumazione di alberi di alto fusto per «arricchire» di zone verdi il sito. L’importo dei lavori è di circa 520 mila euro (519.962 per la sola parte tecnica), somma che lievita a 610mila e 955 euro comprendendo anche gli oneri. A detta dei vertici della struttura di Bertolaso «si tratta di un fondamentale intervento per la tutela dell’ambiente e la salvaguardia del territorio». Non a caso, nella relazione tecnica che accompagna il capitolato d’appalto, è stata allegata una minuziosa sezione relativa ai piani di sicurezza anche con la valutazione dell’impatto rappresentato da tali interventi. E intanto, continuano anche le opere di realizzazione e di ampliamento del sito di San Tammaro: il punto sullo stato di avanzamento dei lavori e di funzionamento degli impianti è stato fatto a Napoli durante lo staff meeting di due giorni fa. È il consorzio Salerno 2 a gestire il nuovo sito di San Tammaro entrato in esercizio lo scorso luglio dopo i collaudi e la conclusione dell’attività di monitoraggio. L’entrata a regime della discarica di San Tammaro consentirà l’inizio delle operazioni di svuotamento e messa in sicurezza del sito di Ferrandelle, chiuso lo scorso aprile dopo 14 mesi di attività e 502 mila tonnellate di immondizia - proveniente da tutta la Campania - di volta in volta sversata. Le prime ruspe arrivarono a Ferrandelle il 22 gennaio del 2008: dei sessanta ettari su cui si estende l’area, 40 fanno parte del demanio militare ed è lì che le indicazioni dell’allora commissario di governo Gianni De Gennaro, d’intesa con la Difesa, definirono i confini dell’impianto. I restanti 20 ettari - dopo la confisca, nel ’96, del bene appartenuto alla famiglia del boss Schiavone e acquisito al patrimonio dello Stato - per anni erano rimasti spazio di nessuno finché il Comune di Santa Maria la Fossa non decise di siglare un accordo con il ministero dell’Interno per favorire l’insediamento di una fattoria sociale. Costo dell’operazione, circa 510 mila euro. I sondaggi sul terreno e le operazioni di allestimento furono eseguiti a tempo di record dal Genio dell’Esercito. L’avvio dell’impianto di San Tammaro (l’area ribattezzata «Maruzzella 3») costituisce tra l’altro uno dei primi tasselli della cittadella del ciclo integrato del trattamento dei rifiuti: già pronta la piazzola per le ecoballe (15 mila), un investimento iniziale di circa 30 milioni di euro, un budget complessivo di 57 milioni per un invaso di un milione e 600 mila metri cubi che dovrà assorbire anche l’intera capienza della discarica di Ferrandelle. Il progetto prevede pure la realizzazione di un impianto di compostaggio e si ricollega all’opzione relativa al costituendo termovalorizzatore di Santa Maria la Fossa.

Powered by PhPeace 2.6.4