Evacuata per precauzione un’ala del Centro Campania Non si esclude il dolo a maggio un episodio simile

Fiamme all’Interporto allarme diossina

A fuoco un sito di plastica e gomma nell’area ex Ecorec
7 settembre 2009 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattino Caserta

Marcianise. È bastata la prima giornata di vento. Una coincidenza tutt’altro che casuale - ragionano gli inquirenti - quella da cui è scaturita un’altissima nube di fumo nero che, ancora una volta, si è sviluppata dall’area ex Ecorec, all’interno dell’Interporto. Un triste bis rispetto ai tre giorni di inferno che lo scorso maggio appestarono, sempre qui, l’aria e la vista. «Allora furono solo pneumatici - dice una persona del posto, accorsa a rendersi conto di questo orribile spettacolo - lì sotto invece c’è di tutto». Non solo gomma, ma anche materiale plastico, scarti di lavorazione, resine. Un disastro. Brucia tutto, con quelle lingue di fuoco che dalle cinque di ieri pomeriggio stanno divorando ossigeno e sprigionando diossine. Sul posto decine di vigili del fuoco da Caserta e Napoli, un elevato spiegamento di mezzi. Ma ne avranno ancora per ore. Preoccupati i tecnici dell’Asl e dell’Arpac avvertiti dal primo cittadino di Marcianise Antonio Tartaglione: ha terminato la sua giornata in ospedale, il sindaco, dopo tre ore trascorse nei pressi dell’area dell’incidente. «In pronto soccorso non è venuto nessuno - dirà a tarda sera - non abbiamo segnalazioni di problemi respiratori o di altro genere nella popolazione, ma restiamo comunque allertati». E non hanno trascorso una domenica tranquilla neppure le centinaia di famiglie riversatesi al Centro Campania: per precauzione una metà del sito commerciale è stata evacuata, sono stati obbligati a lasciare la zona quanti avevano parcheggiato l’auto in uno dei due piazzali, quello che affaccia proprio di fronte all’Interporto. Caos, clacson impazziti, marmitte roventi oltre la cortina di fumo. È presto per la conta dei danni ma gli effetti sulla salute e sull’ambiente sono devastanti: il rogo ha interessato essenzialmente un’area di stoccaggio. Le fiamme, alimentate dal vento, hanno lambito anche alcuni capannoni vicini. Gli inquirenti non si sbilanciano ma l’origine dolosa dell’episodio appare certa. E dire che neppure quattro mesi fa, una zona attigua era stata interessata da un episodio analogo. Furono necessarie più di 72 ore per avere ragione delle fiamme. Quel terreno è stato sequestrato. E - pensate - il prossimo 16 settembre dovrebbe addirittura essere avviata l’attività di bonifica. Un destino ciclico e tetro: già nel ’97 l’incubo della nube tossica, in questa stessa zona, sconvolse il sonno dei residenti. L’area di proprietà, fino all’aprile dello scorso anno, dalla società Ecorec, specializzata nel riciclaggio e nello smaltimento di materiale di gomma, è stata poi assegnata, attraverso esproprio pubblico, all’Interporto Sud Europa. Nel 2003 gli allevatori di bovini e ovini di Marcianise furono costretti ad abbattere oltre 3 mila capi di bestiame: il latte prodotto risultò contenere un tasso di diossina superiore a quanto stabilito dalla normativa. Ieri un altro capitolo di questo scempio senza fine.

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