Cumuli sul confine la guerra dei rifiuti
In territori di frontiera dove le periferie disseminate di rifiuti costituiscono il dramma delle popolazioni e la principale difficoltà di chi amministra, la guerra dei confini è vivere quotidiano. Ad esempio, per Frignano e Casaluce, divisi da un lembo di terra che, in quasi tutta la sua estensione, si presenta come una discarica abusiva, è frequente il rimbalzo di responsabilità quando ci si trova dinanzi a siti che, dall’una e dall’altra parte, vengono puntualmente attribuiti al vicino, reo, nella maggior parte dei casi, di non averne garantito la bonifica. Una vecchia storia che, con l’insediamento del neo sindaco Nazzaro Pagano, alla guida del Comune casalucese dopo tre anni di gestione commissariale, comincia ad assumere toni più forti. Pagano infatti non demorde e, alla prima diffida inoltrata nei confronti del sindaco di Frignano, Lucio Santarpia, ha fatto seguire altri «inviti» formali a prendere provvedimenti per ripulire l’area di località Popone, un ricettacolo di materiali abbandonati, molti dei quali pericolosi. «Il commissariato di governo - dice il sindaco di Casaluce - ci ha scritto una lettera nella quale ci chiede di bonificare strade di competenza di Frignano. Questo è assurdo, basta - aggiunge - con i fumi neri che i nostri bambini sono costretti a respirare per l’inerzia di alcune istituzioni». L’appello è di quelli disperati in un luogo dove pneumatici, lastre di eternit, fanghi industriali, ingombranti bruciano rendendo irrespirabile l’aria di interi quartieri. La terra dei fuochi qui non è un’immagine letteraria ma una realtà consolidata sulla quale spesso medici e ambientalisti del posto - Giacomo Campanile e Antonio Graziano in primis - hanno puntato i riflettori per implorare una soluzione. Il cammino è ancora arduo. «Non possiamo intervenire su siti che contengono rifiuti pericolosi - dice dal suo canto il sindaco di Frignano Lucio Santarpia - in località Popone l’Arpac (l’agenzia regionale di protezione ambientale, ndr) ha già caratterizzato i siti. Ma - aggiunge sconfortato - soldi per noi sembra che non ce ne siano e così continuiamo a vivere fra rifiuti e fumi nocivi». Insomma nessuna prospettiva di risanamento all’orizzonte. Buone notizie invece per l’altro confine casalucese, quello con Teverola. A breve sarà effettuata la bonifica di via Piro Consortile, altra discarica a cielo aperto. E la gestione dei rsu? La differenziata va avanti a fatica. A Frignano è avviata, ma il consorzio dei rifiuti spesso è inadempiente. A Casaluce invece, comune inserito nella lista nera degli inadempienti, redatta dal capo della protezione civile Guido Bertolaso che aveva chiesto lo scioglimento di Casaluce (amministrata per tre anni da una commissione prefettizia), la prossima settimana entrerà in funzione l’isola ecologica.