Dai nuovi dati Arpac la conferma: foce Volturno Regi Lagni e torrenti le aree più contaminate

Mare, Nuzzo chiede la calamità naturale

Castelvolturno, il sindaco scrive a Bassolino: aggravata la situazione di degrado e inquinamento
29 agosto 2009 - Gabriella Cuoco
Fonte: Il Mattino Caserta

Lo stato di calamità naturale contro il collasso del settore turistico-balneare. Una manovra di marketing contro la campagna definita da più di un sindaco «diffamatoria» che ha impoverito le casse degli operatori balneari dell'unica fascia costiera casertana. La richiesta è del sindaco di Castelvolturno Francesco Nuzzo al governatore Antonio Bassolino. «Confido nella sua sensibilità istituzionale e personale - si legge nella nota inviata ieri mattina a mezzo fax, all'ufficio di gabinetto del presidente della Regione Campania - per attivare urgentemente le procedure necessarie alla richiesta dello stato di calamità naturale e di emergenza ambientale». L’iniziativa proprio all’idomani della diffusione degli ultmi dati Arpac che confermano l’inquinamento delle acque del mare nei pressi dei Regi Lagni, dei canali Agnena e Savone e alla foce del Garigliano. Corsi d’acqua utilizzati nel tempo come sversatoi illegali. Nuzzo, stanco della situazione di degrado in cui versa la sua città e, soprattutto, del tracollo economico vissuto dagli imprenditori durante la stagione estiva oramai al termine, ha deciso di far sentire la sua voce. La sua richiesta è chiara e con un obiettivo ben preciso: «Uno stato di calamità cui far seguire interventi immediati di bonifica e di successiva realizzazione di infrastrutture protettive per l'ambiente, misure volte a scongiurare, per il futuro, l'insorgenza delle stesse problematiche, e di agevolazione e risarcimento agli operatori balneari e dell'indotto (risarcimenti dei danni subiti e sgravi dei pagamenti dei canoni demaniali, tasse e tributi, sia comunali che statali), affinché possano superare le difficoltà sopraggiunte». Il caso della balneabilità, oltre ad essere balzato agli onori della cronaca attraverso le denunce del Sindacato italiano balneari, dell'Assobalneari e dell'Ascom di Caserta, a Castelvolturno è stato oggetto anche di una seduta consiliare durante la quale il primo cittadino aveva chiesto alla sua maggioranza, ma anche ai consiglieri di opposizione, di sedere a un tavolo di concertazione per avviare un progetto di bonifica, affinché la situazione potesse trovare una risoluzione e non danneggiare il settore turistico-balneare della città e dell'intero litorale domizio. Poi, il racconto. «La nostra città - si legge ancora nella nota - si affaccia, per oltre ventisette chilometri, sulla costa tirrena e presenta, sul suo territorio, migliaia di seconde case di residenza e una miriade di attività commerciali legate al turismo balneare. Intorno a tale attività si sviluppa un indotto che, perlomeno nei mesi estivi, garantisce occupazione e sicurezza economica ai nostri concittadini. È interessato, però, da un'annosa grave situazione di degrado ed inquinamento ambientale e delle acque marine, che col passare degli anni si è andata sempre di più aggravando, che sono state oggetto di numerosi divieti di balneazione su gran parte del litorale, non ultimo quello di cui all'ordinanza n.190 del 25 giugno 2009. Quest'estate il comune di Castelvolturno, - conclude la nota - ha vissuto una delle più buie annate della sua storia. Le condizioni di inquinamento delle acque del mare si sono aggravate ulteriormente». Ora c'è attesa per la risposta del governatore. Secondo Nuzzo, la Regione non può tirarsi indietro, in quanto anche con il «Beach party», organizzato a Baia Domizia direttamente dallo staff dell'assessore alle politiche ambientali Ganapini, l'ente di palazzo Santa Lucia ha dato un chiaro segnale di apertura.

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