Bertolaso sarà l’arbitro della vertenza rifiuti
Maddaloni. È Bertolaso l'arbitro nel contenzioso milionario tra il Comune di Maddaloni e la Jacta-Jacorossi. Per la precisione, sarà la struttura commissariale alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio (insediata presso Palazzo Salerno) ad aiutare Maddaloni a uscire dal preoccupante deficit del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Ufficialmente, l'amministrazione Farina (e con essa i partiti di maggioranza) chiedono una consulenza tecnico-legale e una «collaborazione necessaria per ripristinare uno stato di normalità che restituisca alla città la dignità e il decoro che le spettano». In pratica, poiché le trattative per lo scioglimento del contratto (sette milioni di euro all'anno fino al 2012), che lega la Jacta al Comune, sono giunte a un punto morto e poiché non ci sarà alcuna riorganizzazione del carente servizio di smaltimento e raccolta, urge un intervento d'autorità a tutela del territorio. «Sia chiaro, questo ente - spiega l'assessore Clemente Gorgoglio - non chiede affatto soldi. Ma la rimozione dell'unico ostacolo che impedisce il ripristino di una vera pulizia del territorio». La risoluzione del contratto. Ma senza un accordo sul ripianamento del crack finanziario, la Jacta-Jacorossi garantirà solo il minimo contrattuale. Troppo poco per pulire Maddaloni. «Esistono pertanto gli strumenti - conclude Gorgoglio - per evitare che Maddaloni resti ostaggio di un simile disservizio». Un arbitrato per lo scioglimento consensuale del contratto. Anche perché Maddaloni, informando la struttura commissariale, smentisce le voci che ad innescare la crisi sia stato un deficit strutturale per i ritardati pagamenti del servizio. Sarebbe dal 2007 che i conti comunali sono regolari. Costanti e prolungati invece di disservizi imputabili al gestore. Il contenzioso è tutto nei numeri. La Jacta vanta quasi tre milioni di euro di arretrato che diventano il doppio se vengono computati i servizi resi per l'Unione dei comuni «Calatia». Di contro, la contabilità dei disservizi al territorio supera i cinque milioni di euro. E su queste basi un'intesa è quasi impossibile. Sempre in numeri, perdurando la rimozione, secondo i criteri del minimo contrattuale, in meno di una settimana restano non raccolte 70 tonnellate di rifiuti. Da qui, la richiesta d'intervento della struttura commissariale. E da qui, le polemiche. «Ancora una volta - commenta Giuseppe Siconolfi, coordinatore cittadino del Pdl - sull'emergenza rifiuti, che a Maddaloni non è mai cessata, la maggioranza rigira la frittata. Il Partito Democratico e il sindaco chiedono a Bertolaso di toglierli dall'impasse in cui si sono cacciati con la Jacta. Alla quale, inspiegabilmente solo ora, e dopo che quest'ultima ha avanzato richiesta di pagamento dell'enorme credito vantato nei confronti dell'ente comunale e del carrozzone dell'Unione dei Comuni vengono contestate una serie di inadempienze». Troppo tardi. «Ma - conclude Siconolfi- non si poteva intervenire prima che il danno si aggravasse? Vi sono gli estremi quantomeno di una "culpa in vigilando" da parte dell'ente». A questo punto il commissariamento è più che legittimo perché «non può gestire l'emergenza chi ne è stato il principale e omissivo responsabile».