Acerra, fiamme tra i rifiuti tossici: rischio disastro

Bidoni, colle e vernici abbandonate in una discarica fuorilegge Il rogo durato oltre un’ora, fumo nero sulle case della periferia
24 agosto 2009 - Pino Neri
Fonte: Il Mattino

Acerra. Cinquanta roghi di rifiuti d'ogni sorta, anche tossici, negli ultimi nove giorni. Nel tardo pomeriggio di ieri l'ultimo incendio doloso, tra i più pericolosi: decine di bidoni e di scatole di latta contenenti scarti di colle, vernici, diluenti e oli esausti. Tutto finito in cenere, tutto dissolto nell'ormai consueta nube nera che per l'ennesima volta si è levata alta sugli edifici di Acerra. I mezzi della Protezione civile, diretti dal responsabile Francesco Barbetta, sono stati quasi un'ora in località Ponte di Casolla, quattro passi dalla Gescal e a poca distanza dai primi rioni abitati di Caivano. Qui i volontari dell'organismo di Protezione civile locale sono rimasti quasi un'ora ad arginare le fiamme. Poi un improvviso temporale ha dato una mano. Alla fine le fiamme sono state domate e sul posto sono rimaste, più che visibili, le tracce dell'ennesimo scempio: bidoni e scatole di rifiuti chimici oltre a una massa indistinta di rifiuti speciali come materassi, asfalto, plastiche varie e copertoni. Un vero business per gli ecomafiosi che raccolgono questi rifiuti tossici da aziende, negozi ed artigiani per poi depositarli nei soliti luoghi dell'incenerimento fai-da-te. E pensare che proprio qui, a due passi, svettano i comignoli del primo inceneritore della Campania, realizzato e messo in funzione in primavera dopo anni di battaglie con la popolazione locale e di infiniti contrasti politici. Un'opera ritenuta come la soluzione definitiva dell'eterna emergenza monnezza. Invece Acerra, come tutto l'hinterland, continua a patire il flagello dell'ecomafia. «Ecco, guardate - spiega Francesco Barbetta mentre mostra i dati degli ultimi incendi dolosi - abbiamo spento trentuno incendi di rifiuti negli ultimi nove giorni». Sempre qui altri venti incendi, quelli di portata più rilevante, sono stati spenti nello stesso periodo dai distaccamenti di Napoli, Afragola, Nola e Castellammare. Venerdi ad Acerra c’è stata la rivolta popolare, con blocchi stradali e cassonetti piazzati di traverso sul corso principale, nella zona occidentale della città, attigua alla località Marchesa, in un’area strategica, compresa tra i comuni di Acerra, Afragola, Casalnuovo e Pomigliano, ormai nel pieno di un vero e proprio disastro ambientale. Cosa che ha spinto il sindaco di Acerra, Tommaso Esposito, a invocare l'arrivo dell'Esercito. A condividere e rilanciare l’Sos del primo cittadino ci sono anche i giovani del Pdl che annunciano un dossier e una lettera al ministro La Russa. Intanto, un’altra iniziativa: una petizione popolare per denunciare e sollecitare misure efficaci contro i roghi. Ieri, in poche ore, raccolte le prime 400 firme.

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