Stop al depuratore, chiuse otto vasche
Potevano causare un danno irreparabile. Non funzionando alla perfezione, scaricavano in mare, attraverso un piccolo canale, liquami e rifiuti. Qualcuno, addirittura, ha ipotizzato che il tutto si verificava già da qualche anno e che nessuno fino ad oggi aveva avuto il coraggio di denunciare l’accaduto. I carabinieri della stazione di Baia Domizia, agli ordini del maresciallo Picano e coordinati dalla compagnia di Sessa Aurunca guidata dal capitano Asselta, in collaborazione con il Noe di Caserta, hanno sequestrato le otto vasche di decantazione dei fanghi del depuratore di Baia Domizia, in località Doccia. I militari dell’Arma hanno riscontrato la non impermeabilizzazione, in quanto le vasche non erano perfettamente a tenuta stagna. A finire sott’accusa, con un deferimento in stato di libertà, è stato il rappresentante legale, F.F, classe ’48 di Napoli, della società «Si.ge.» di San Sebastiano al Vesuvio, che da qualche anno gestisce il servizio per conto del comune di Cellole. I controlli sono scaturiti a seguito di un’indagine, che la stazione dei carabinieri porta avanti da qualche mese, ma che ha approfondito solo negli ultimi tempi, in quanto la compagnia di competenza ha messo in cantiere una vasta operazione in materia ambientale a seguito di un nuovo decreto legge che vige in materia. Sulla stesso fronte, infatti, i carabinieri hanno arrestato il trentaseienne Antonio Di Toro, originario della piccola e periferica frazione di Piedimonte. L’uomo gestiva illecitamente, all’interno di un capannone abusivo, in località Pietre Bianche a Baia Domizia - che era sottoposto a vincolo paesaggistico - un’autofficina e autodemolizione, senza regolare autorizzazione. Arrestato in flagranza di reato mentre scaricava in un appezzamento di terreno, poco distante, rifiuti speciali e non pericolosi, ieri pomeriggio, davanti al giudice del tribunale di Carinola, è stato processato per direttissima. Il trentaseienne, incensurato, è stato così accompagnato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’intero litorale domizio, in questi giorni, è protagonista di una serie di controlli in materia ambientali. Infatti, mercoledì scorso i carabinieri della compagnia di Mondragone hanno sequestrato quattro cantieri navali, un’autofficina, uno stabilimento balneare, un autolavaggio, una ditta di trasporti e un opificio. Tutte le strutture, dopo un controllo capillare, alla presenza dei singoli rappresentanti legali, prima di essere poste sottosequestro, sono state segnalate all'autorità giudiziaria, che in questi giorni sta già provvedendo ad avviare ulteriori indagini del caso. Inoltre, sempre sul fronte della funzionalità dei depuratori dell'unica fascia costiera casertana, i militari dell’arma della stazione di Castelvolturno, diretta dal maresciallo Izzo, controllando la struttura in località Destra Volturno, hanno denunciato il rappresentante legale della ditta «Multiutility», che gestisce oramai da anni l’impianto di depurazione per conto dell’ente locale, in quanto responsabile di stoccaggio e deposito di rifiuti speciali e non pericolosi, in assenza di prescritta autorizzazione. Le operazioni in materia ambientale sul litorale domizio continueranno fino a martedì prossimo, interessando anche i militari del Noe e in qualche caso quel del nucleo subacquei di Napoli.