Operazione dei carabinieri nell’area tra Castelvolturno e Mondragone. Gli scarichi finivano direttamente in mare

Fumi e scorie tossiche, raffica di sequestri

Smaltimento illegale: chiusi cantieri navali, uno stabilimento balneare e altre quattro aziende
20 agosto 2009 - Gabriella Cuoco
Fonte: Il Mattino Caserta

Emettevano nell’aria fumi tossici e sversavano senza depurare, direttamente nelle acque del mare della fascia costiera casertana, attraverso il fiume Volturno o altri piccoli canali della zona. Lo facevano alla luce del sole e chissà da quanto tempo. Nell’ambito di una maxi-operazione, durata una settimana e conclusasi ieri pomeriggio, condotta dai carabinieri della compagnia di Mondragone, agli ordini del capitano Alessandro Barone e del tenente Giovanni De Risi, in collaborazione con il Noe di Caserta, sono stati denunciati a piede libero i proprietari di quattro cantieri navali, un’autofficina, uno stabilimento balneare, un autolavaggio, una ditta di trasporti e un opificio. Il raggio d’azione è stato il litorale domizio, e ha interessato Castelvolturno e Mondragone. Tutte le strutture, dopo un controllo capillare, alla presenza dei singoli rappresentanti legali, prima di essere poste sotto sequestro, sono state segnalate all’autorità giudiziaria, che nei prossimi giorni, con l’ausilio dei militari dell’arma, avvierà ulteriori indagini. Per quanto riguarda i cantieri navali, tutti nel territorio di Castelvolturno - zona Villaggio Coppola, le forze dell’ordine hanno riscontrato l’assenza dell’autorizzazione e comunicazione per emissioni in atmosfera, alle istituzioni competenti in materia. Inoltre, sempre nelle strutture navali, sono stati riscontrati accumuli di rifiuti speciali e non pericolosi in più parti, che venivano smaltiti irregolarmente. I proprietari e in qualche caso anche i gestori, nella maggior parte dei casi, si sono detti estranei a quanto accaduto incolpando i dipendenti delle strutture. Ma non solo. I gestori di uno stabilimento balneare e di una ditta di trasporti, con annesso deposito per tir, in località Levagnole a Mondragone, scaricavano acque reflue industriali, che confluivano direttamente a mare, in assenza di qualsiasi tipo di permesso. Lo stesso anche per un opificio, nei pressi della foce del Volturno, e un autolavaggio a pochi passi dal centro di Castelvolturno, di circa duecento metri quadri. Sempre durante l’operazione, i militari della benemerita hanno controllato il depuratore di Castelvolturno, in località Destra Volturno, denunciando il rappresentante legale della ditta «Multiutility», che gestisce oramai da anni, l’impianto di depurazione per conto dell’ente locale, in quanto responsabile di stoccaggio e deposito di rifiuti speciali e non pericolosi, in assenza di autorizzazione. Intanto, proprio in materia di politiche ambientali, è di ieri una denuncia a firma dell’associazione di «Officina Volturno», che ha segnalato verso la zona della Piana tra Castelvolturno e Villa Literno, la presenza di una nube tossica che sin dalle prime ore del mattino ha invaso la zona. «Da mesi - si legge in una denuncia a firma dell’associazione presieduta da Tommaso Morlando e diramata all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Nuzzo e alle forze dell’ordine dislocate sul territorio - continuiamo a denunciare questi episodi delinquenziali, che attentano alla salute pubblica. Decine di persone continuano a chiamarci denunciando che specialmente di notte, si è costretti a chiudere le finestre per non essere avvelenati». Si attendono, ora, riscontri. Pare che l’amministrazione comunale di Castelvolturno stia programmando un servizio di vigilanza notturna per incastrare i trasgressori.

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