I Comuni: impossibile servire l’intero territorio Al palo progetti pubblici e piani dei privati

Capri, solo un terzo dell’isola ha le fogne

Pozzi neri senza controllo, bomba ecologica. Il business degli espurghi dietro lo sfregio alla Grotta Azzurra
20 agosto 2009 - Annamaria Boniello
Fonte: Il Mattino

Capri. Un terzo del territorio dell’isola non ha le fogne. Manca una rete sia perché è impossibile realizzarle ma anche perché non ci sono i progetti, nè pubblici nè privati. Ecco quindi che buona parte di Capri è schiava dei pozzi neri nonostante sia dotata di due depuratori. Il giorno dopo lo scandalo e gli arresti per i liquami sversati in un canalone sulla Grotta Azzurra l’isola si trova di fronte a una cruda realtà. Tecnici e amministratori tirano fuori i dati e si interrogano. Case di campagna o di zone isolate, ma anche quelle che sono state realizzate senza licenza. A complicare le cose la conformazione del suolo e l’impossibilità per alcune residenze di riuscire ad avere collegamenti con la rete fognaria perché ci sono difficili attraversamenti da realizzare attraverso altre proprietà. Il problema non riguarda solo abitazioni ma in diversi casi anche esercizi pubblici e strutture turistiche. Cento? Duecento? Nessuno sa dare il numero giusto dei pozzi neri esistenti. In ogni caso una bomba ecologica. «Ad Anacapri - spiega il sindaco Francesco Cerrotta - la rete fognaria copre circa il 90% delle zone, urbanizzate, che è poca cosa rispetto all’estensione del territorio. La rete fognaria arriva sino all’ultima curva della strada carrozzabile della Grotta Azzurra, e solo a partire da quel punto si trovano o impianti di depurazione autonoma o pozzi di raccolta coibentati che poi con pompe di sollevamento vengono espurgati dai liquami, o dove è possibile vengono immessi nella rete fognaria. Per quanto riguarda la zona del Faro - continua Cerrotta - possiamo dire che l’area è stata quasi completamente coperta sino alla piazzola di sosta delle auto». Per Capri invece spiega il vicesindaco e assessore all’Urbanistica, Marino Lembo, la rete fognaria copre il 95% del territorio urbanizzato, ovviamente anche per Capri il problema è lo stesso di Anacapri, ed alcune zone restano fuori proprio per l’impossibilità di realizzare le opere. In quelle aree però le abitazioni si contano sulla punta delle dita». Ma anche se gli amministratori cercano di buttare acqua sul fuoco restano sul tappeto alcuni interrogativi. Prima di tutto il ruolo della Gori, la società che gestisce i servizi di acquedotto, e fognature e che secondo alcuni potrebbe assolvere anche al coordinamento del servizio espurghi, provvedendo al trasporto in sicurezza nelle discariche autorizzate. Insomma, una prevenzione rispetto allo sfregio dei due operai della Ecology srl, la ditta di Castellammare ora sotto inchiesta. Gli imputati respingono ogni addebito. «Non abbiamo fatto nulla di irregolare, non c’è stato alcuno sversamento - risponde al telefono Enrico Giuliano, direttore tecnico della società - Martedì ci sarà il processo. Non voglio dire altro, per noi parlerà il nostro avvocato». Il legale è l’avvocato Enrico Ranieri, del foro di Nola, che però al momento è in vacanza.

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