Ancora un giorno di paura in provincia per gli incendi solo sulla statale amalfitana otto mezzi di soccorso

Un inferno di fuoco dalla costiera all’agro

A Cetara, Maiori e Tramonti le fiamme hanno divorato ettari di bosco e minacciato le abitazioni
18 agosto 2009 - Lucia Criscuoli
Fonte: Il Mattino Salerno

Brucia la costiera amalfitana e fiamme anche a Cava dei Tirreni e a Mercato San Severino. Dopo gli oltre 50 interventi effettuati nei giorni scorsi dai Vigili del fuoco e del Settore foreste della Regione Campania, ieri mattina le fiamme hanno divorato decine e decine di ettari di boschi e macchia mediterranea, nonché alberi da alto arbusto tipici delle montagne e colline del salernitano. L'incendio più grave ha colpito la frazione collinare di Cetara "Fuenti", per fortuna ad alta quota, in una vasta area che sovrasta il centro abitato, ma dove, per fortuna, non ci sono abitazioni. Per diverse ore un elicottero del Settore foreste ha sorvolato la collina per tentare di spegnere le fiamme alimentate anche dal vento e che, in breve tempo, hanno distrutto diversi ettari di piante boschive anche ad alto fusto. Sempre in Costiera, un altro incendio ha interessato una vasta area montuosa ricadente nel comune di Tramonti. Anche in questo caso il fuoco è stato domato dopo diverse ore, da un elicottero del Settore forestale regionale, specializzato per gli interventi ad alta quota, mentre ai Vigili del fuoco spetta l'intervento a "terra" e, principalmente, quando le fiamme mettono in pericolo i centri abitati. E ancora fuoco a Maiori dove è andato in fumo in appezzamento, sempre montuoso, anch'esso di vaste proporzioni. I dati dei danni si conosceranno nei prossimi giorni quando i tecnici del Sevizio foreste e della Comunità Montana Penisola amalfitana avranno concluso le loro operazioni. Solo in Costiera sono stati impegnate ben otto centrali operative con personale a terra e a bordo dei mezzi aerei S64 specializzati proprio per domare gli incendi boschivi, i più difficili da raggiungere per la presenza di dirupi e sterpaglia, i più pericolosi perché possono facilmente alimentarsi e, come la lava vulcanica, inserirsi nei canali naturali del terreno e raggiungere case, stalle, persone ed animali. Ed è gravissima la situazione a Cava dei Tirreni dove la montagna di Sant'Angelo brucia da ben tre giorni e dove sono all'opera tutti mezzi disponibili per interventi ad alta quota, quelle zone inaccessibili anche a piedi. Una situazione grave al punto tale da provocare reazioni anche a livello politico ed ambientalistico. Fiamme anche a Sarno dove stanno andando in cenere alberi secolari su di una alta collina che sovrasta il paese e ancora incendi gravissimi a Mercato San Severino. Intasati i centralini della Sezione foreste di via Allende di Salerno e dei Vigili del fuoco di Salerno e provincia. La natura di questi numerosi incendi non è ancora stata definita anche se, molto probabilmente, specialmente in costiera amalfitana, le fiamme sono dolose e vengono fatte divampare per creare nuovi pascoli (nonostante la cenere in primavera comunque spunta nuova erba) o per realizzare nuovi terrazzamenti per costruire le ennesime case abusive dai "signori del cemento" che non si rendono forse nemmeno conto che provocano un danno idro-geologico irrecuperabile e che, col tempo, può provocare frane e mortali smottamenti.

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