Sul monte Petrino le fiamme hanno distrutto quasi tre ettari di vegetazione In nottata rogo a San Felice

Provincia in ginocchio in fumo trenta ettari

A Mondragone il più grave degli otto incendi
14 agosto 2009 - Gabriella Cuoco
Fonte: Il Mattino Caserta

È emergenza incendi e la scintilla può nascere ovunque, con i piromani sempre in agguato. Anche ieri la provincia di Caserta è stata tra le più vessate dagi roghi con otto nuovi focolai. L’ultimo in ordine di tempo, quello a San Felice a Cancello divampato nella tarda serata di ieri. Ma è sul litorale che ci sono stati i problemi maggiori. E lo sanno bene gli abitanti di Mondragone, che negli ultimi due giorni, hanno visto bruciare il Monte Petrino, in località Sinuessa. Un bruttissimo incendio é scoppiato all'alba di ieri, impegnando per l'intera giornata, persino gli uomini dell'Antincendi boschivi della Regione Campania. L'allarme era stato lanciato dagli stessi cittadini, che hanno pensato bene di contattare telefonicamente il numero verde del servizio foreste, dove risponde la sala operativa provinciale. Il terreno interessato, 2,5 ettari, presentava la vegetazione caratteristica del litorale domizio. Ma ieri, il bollino rosso ha interessato l'intera provincia. Un altro incendio di grosse dimensioni, divampato sempre in mattinata e spento solo grazie all'intervento di un elicottero proveniente da Napoli, si è verificato a Casale di Carinola, in località Creta. Le fiamme hanno bruciato quattro ettari di macchia mediterranea e a causa del forte vento di maestrale, che spazzava la zona, le operazioni di spegnimento si sono protratte fine a tarda serata. Sempre nella giornata di ieri, sono andati in fumo quindici ettari di pascolivo a Pignataro Maggiore in località Trielle, venti ettari di macchia mediterranea a Sant'Angelo in Formis, località Monte Tifata. Altri roghi, invece, si sono verificati a Dragoni, Sessa Aurunca, Francolise e Camigliano. Quasi sempre sterpaglia, macchia mediterranea, ma anche pinete e frutteti, lambendo in qualche caso persino le abitazioni. Non c'é comune di Terra di Lavoro, a partire da quelli della fascia costiera fino all'entroterra, toccando l'alto Matesino, che non sia stato interessato.

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