Avellino e Salerno, intesa sui rifiuti
Le amministrazioni provinciali di Avellino e Salerno insieme verso la definizione del percorso per la gestione del ciclo dei rifiuti. È quanto sarebbe emerso nel corso di un incontro informale che s’è tenuto ad Ariano tra l’assessore all’Ambiente, Domenico Gambacorta, e il suo collega salernitano, Giovanni Romano. Un appuntamento non ufficiale, ma che è comunque servito per un confronto sull’argomento. Le due istituzioni sono già in azione per costituire la società per la gestione ambientale. L’ente di Palazzo Caracciolo è in stretto contatto con il Commissariato per l’emergenza rifiuti in modo da concordare le tappe da seguire verso il traguardo della gestione ordinaria, che torna dopo quindici anni. Sia l’amministrazione provinciale di Avellino che quella di Salerno, nonostante si siano insediate da poco meno di due mesi, stanno rispettando i tempi per dare vita alle rispettive società che gestiranno l’intero ciclo. Nel frattempo, il presidente Cosimo Sibilia e lo stesso Gambacorta, hanno avuto già due incontri con il sottosegretario Guido Bertolaso e i rappresentanti istituzionali dell’intera Campania, tra cui il governatore Antonio Bassolino, proprio per affrontare il passaggio dalla gestione commissariale a quella ordinaria. Occasioni nel corso delle quali la Provincia di Avellino s’è detta pronta ad assumere la guida del ciclo dei rifiuti, a differenza del Comune di Napoli che, con il sindaco Rosa Russo Iervolino, chiede di prolungare lo stato emergenziale almeno per altri dodici mesi. In una nota diffusa nelle settimane scorse, al termine di uno dei vertici con Bertolaso, l’ente di piazza Libertà ha confermato «la piena disponibilità all’attuazione delle legge regionale 4/2007, che prevede il superamento, in via definitiva, dello stato emergenziale al 31 dicembre 2009 e di rispettare i termini previsti dall’ordinanza del presidente del Consiglio del 28 maggio 2009, relativo alla costituzione della società provinciale, cui conferire la gestione dei siti di stoccaggio e degli impianti per il trattamento, la trasformazione, lo smaltimento dei rifiuti». In questo modo, scompariranno anche i due consorzi (Avellino 1 e Avellino 2) per lo smaltimento dell’immondizia. Altri incontri con la struttura commissariale dovrebbero tenersi agli inizi del mese di settembre, anche per decidere il futuro del termovalorizzatore che si costruirà a Salerno. In quella sede potrebbero giungere indicazioni precise rispetto alle tappe da coprire per tagliare il traguardo della provincializzazione del ciclo dei rifiuti. In ogni caso, tutto dovrà essere pronto per il mese di dicembre quando scadranno i poteri del sottosegretario Bertolaso e della sua struttura. Proprio il capo della Protezione civile, in una recente audizione con la commissione bicamerale sull'emergenza, ha evidenziato che lascia in eredità agli amministratori campani una situazione ottimale, con un'autonomia di almeno due anni per lo smaltimento dell'immondizia, e con i termovalorizzatori di Acerra e quelli ancora da realizzare che completano il ciclo ed eviterebbero altre emergenze. Attualmente, la produzione dei rifiuti in Irpinia da conferire in discarica è inferiore alle centomila tonnellate annue, che consentirebbe un'autonomia, grazie al sito di Savignano Irpino, per almeno 3-4 anni, se nello sversatoio della valle del Cervaro si riuscirà a smaltire solo l'immondizia della provincia di Avellino.