Migliorano i dati Arpac: le acque non sono inquinate ma invase dalle microalghe Attenzione alle foci dei fiumi

Schiuma in mare, sotto tiro i ristoranti

La Capitaneria denuncia: finiscono nelle fogne olii e grassi delle cucine. Controlli nelle due Costiere
13 agosto 2009 - Antonella Barone
Fonte: Il Mattino Salerno

Dati incoraggianti sul fronte dell'inquinamento, a comunicarli è stata la Capitaneria di Porto. Ieri mattina nel corso di una conferenza stampa il comandante, colonnello Vincenzo De Luca e il suo vice Francesco Cacace hanno comunicato i risultati dei vari campionamenti effettuati. A tranquillizzare i bagnanti ci sono i dati dell'Arpac, secondo cui le strisce di schiuma, che spesso cambia colore in poche ore, non sono nè scarichi fognari e neppure residui di saponi e detersivi. «Si tratta di un fenomeno naturale provocato da un intenso sviluppo di microalghe, favorito dal caldo», spiega il comandante Francesco Cacace. L'assenza di vento contribuisce poi a rendere l'acqua stagnante. Inizialmente già dal mese di maggio macchie schiumose sono apparse lungo il litorale tra Sapri e Maratea, successivamente sono state avvistate anche nel tratto di mare tra Salerno e Battipaglia. L'allarme è invece scattato per lo sversamento nelle condotte fognarie di residui di olio e grassi da parte dei ristoranti. Su questo fronte i controlli sono stati intensificati e si prevedono una serie di accertamenti mirati nei diversi ristoranti sia della Costiera amalfitana che di quella cilentana, per scoprire coloro che in violazione della normativa sullo smaltimento di questo tipo di residui li scaricano nelle condotte fognarie e quindi in mare. «Subito dopo Ferragosto saranno attuate verifiche sui ristoranti per scoprire coloro che continuano a sversare oli e grassi residui dell'attività di ristorazione nelle condotte fognarie», ha affermato il colonnello Vincenzo De Luca. Gli uomini della Capitaneria di Porto per combattere l'inquinamento del mare stanno effettuando serrati controlli fin dall'inizio dell'estate, che si collocano nell'ambito della più vasta operazione denominata «Mare sicuro». E così per contrastare le varie forme di inquinamento, anche in attuazione delle indagini delegate dal sostituto procuratore Angelo Frattini, sono state verificate le condotte sottomarine esistenti nei diversi Comuni della Costiera amalfitana. A Salerno poi si sono passate al setaccio le pompe di sollevamento, per accertarne il regolare funzionamento. Lungo il litorale a sud del capoluogo invece si è concentrata l'attenzione sulle foci dei fiumi, sono sotto osservazione in particolare il Sele e il Tusciano. Sono diminuiti anche i verbali redatti per l'inquinamento, si registra una diminuzione del 37%. Complessivamente diminuiscono anche le segnalazioni di fenomeni di inquinamento (-8%), che però aumentano nel solo Comune di Salerno del 50%. È necessario un avvertimento ai diportisti poco civili, che continuano a gettare in mare i residui dei pasti consumati a bordo delle imbarcazioni. Le bucce di anguria non sono pasti graditi dai pesci. «Una soluzione vincente per garantire acque cristalline può essere costituita dall'utilizzo degli spazzamare», dichiara il colonnello De Luca. E spiega che si tratta di una iniziativa che sarà proposta alla Provincia. Per il noleggio è necessario effettuare l'ordine diversi mesi prima della prossima stagione estiva.

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