Napoli ‘compensa’ solo Chiaiano

6 agosto 2009 - Mariano Rotondo
Fonte: il Roma

Dopo quindici anni di emergenza rifiuti frutto della malagestione degli amministratori locali, ad alcuni politici dei Comuni della Campania sembrano non essere sufficienti neppure i 282 milioni elargiti equamente dal ministero dell’Ambiente e dalla Regione. Un grido di “dolore” che si leva anche dal capoluogo partenopeo a cui spettano circa 34 milioni per le compensazioni ecologiche in virtù dell’accoglienza di diversi impianti utili al ciclo di smaltimento. A sbottare, in tal senso, è l’assessore comunale al ramo, Gennaro Nasti, che ricorda «l’accordo iniziale in cui si era parlato di destinare alla città partenopea sessanta milioni». In tutti i casi sarà soltanto Chiaiano a godere delle misure riparatorie attuate dalla Giunta attraverso le risorse Fas concesse. «Abbiamo in programma di intervenire sul collettore fognario di Chiaiano, di rendere operativo al più presto il polo universitario nel quartiere, oltre ad agire per il parco dei Camaldoli». Opere a senso unico, insomma, e che al momento non comprendono Pianura, che pure ha ospitato per decenni la discarica di contrada Pisani, nè l’area orientale, sede del futuro termovalorizzatore napoletano e dell’ex sito di trasferenza di Barra dove a breve dovrebbe aprire i battenti l’impianto di compostaggio. Nasti, tuttavia, si difende: «Su Pianura abbiamo presentato un progetto che finora non è stato accolto – commenta – mentre Ponticelli non è ancora inserita tra i nostri obiettivi ma contiamo di farlo non appena l’inceneritore entrerà in funzione». Dalle periferie, comunque, si alza forte l’urlo di rabbia. Il primo ad esprimersi sotto questo aspetto è il consigliere del Pd, Emilio Di Marzio: «Dico “no” alle guerre dei poveri – spiega – e non ho intenzione di schierarmi contro Chiaiano. Di certo c’è però l’intenzione di verificare a fondo la vicenda perché Pianura ha sofferto per 40 anni e non può essere soffocata». Dello stesso avviso è il presidente del comitato agricolo di Napoli Est, Luigi Giliberti: «Si tratta di un atto gravissimo – afferma – e che conferma nuovamente quanta attenzione ci sia verso il nostro territorio. Ci rivolgeremo a tutte le autorità possibili per salvaguardare i diritti della gente del posto e dei lavoratori del comparto». Frattanto non mancano le polemiche degli altri Comuni con Giugliano che ha deciso di non siglare l’accordo. A tornare indietro è invece Marano con il sindaco Salvatore Perrotta che ha sottoscritto l’intesa: «Rifiutare i capitali non sarebbe servito a fare dietrofront sulla discarica – ha spiegato il primo cittadino – e per questo oltre il danno abbiamo voluto evitare la beffa di privare la nostra comunità di alcuni interventi necessari».

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