La richiesta di mantenere gli impegni sottoscritti e accusano il commissario «Una scelta suicida»

Costi depurazione, appello alla Regione

8 agosto 2009 - Antonella Palma
Fonte: Il Mattino Avellino

Solofra. Concia in ginocchio, appello alla Regione. Ad affossare le speranze di una sempre più problematica tenuta del mercato ora è la stangata sui costi di depurazione. Un incremento del dieci per cento, da parte della gestione commissariale, che pare assunto al solo scopo di garantire virtuali equilibri contabili senza tenere in alcun conto la stabilità del distretto. Di qui la discesa in campo delle associazioni degli industriali, che chiedono alla Regione di passare dalle parole ai fatti, tenendo fede all’impegno di coprire parte dei costi depurativi in aumento. A firmare il documento, trasmesso anche al Commissario straordinario ed al Comune, sono Assindustria, Cna, Confapi e Unic. «Rivolgiamo un appello - scrivono le associazioni - perché siano accelerati i tempi d’attivazione dei provvedimenti concordati. L’aumento dei costi di depurazione è ingiusto, sbagliato e controproducente. Si scarica sulle aziende (che con grandi sforzi sono rimaste in produzione) anche il costo della mancata produzione, e quindi del mancato scarico di acque di risulta da parte di aziende che hanno chiuso o hanno ridotto la produzione a seguito della crisi mondiale. In una situazione nella quale la possibilità di comprimere i costi è essenziale per resistere sui mercati internazionali, è una scelta suicida caricare sulle aziende un costo ambientale che non ha confronto con competitors a costo ambientale nullo. Ma è suicida anche per i conti della gestione commissariale se indurrà ulteriori riduzioni di produzione e, soprattutto, se dovesse determinare, come da più aziende si paventa, un distacco dalle attività della gestione ed il ricorso alla depurazione delle acque attraverso, impianti aziendali». Tra l’altro, non viene accolta neppure la decisione di precisare che, sull’incremento delle tariffe eseguite, la struttura commissariale procede a restituire quanto versato in più, dagli imprenditori conciari nel momento in cui interviene la Regione. «La gravità della decisione commissariale - conclude il testo - sta nel mancato accoglimento della sollecitazione da parte di imprese e sindacati. Questo invito a congelare, almeno fino al prossimo 31 dicembre, gli aumenti tariffari è stato fatta proprio dalla Regione che al congelamento aveva subordinato la sua disponibilità a farsi carico di sostegni reali alla gestione commissariale. La gestione commissariale pertanto si assume la responsabilità, con la sua immotivata intransigenza, di una tensione seria e pregna di conseguenze».

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