Firmata la convenzione tra la Sun e il Comune di Casal di Principe per le nuove analisi

Dubbi sull’acqua i marines non tornano

15 luglio 2009 - Tina Cioffo
Fonte: Il Mattino Caserta

Una convenzione con il dipartimento di scienze ambientali della facoltà di Medicina e chirurgia generale della Seconda Università degli Studi di Napoli. È questo l’ultimo passo che il sindaco di Casal di Principe, Cipriano Cristiano, ha deciso di muovere per mettere fine al capitolo aperto un anno fa dagli ufficiali americani sulla salubrità dell’acqua e dei terreni casalesi. Capitolo inframmezzato da tregue, accordi e promesse di ricomposizione della polemica ma che difficilmente si chiuderà prima dell’autunno. A settembre, infatti, a dispetto di quanto già garantito, i militari dell’Us Navy non torneranno a occupare gli alloggi privati dell’agro aversano. La convenzione servirà a realizzare uno studio, ufficialmente commissionato ieri mattina, secondo un accordo stretto tra il primo cittadino e la responsabile del dipartimento, Maria Triassi, e che coinvolgerà venti ricercatori. Saranno fatti almeno sei prelievi al mese per non meno di cinque mesi. Si toccheranno tutti i punti del territorio anche a Casapesenna e a San Cipriano d’Aversa. Saranno esaminate le condotte e la morfologia dei terreni, individuata la fonte da cui proviene l’acqua in uso a Casal di Principe e tutti i fattori che potrebbero creare pericolo per la salute dei cittadini. «Al termine di questo intenso percorso - spiega Cristiano - avremo un risultato così completo che nessuno potrà mai più metterlo in dubbio». Dubbi sulla qualità dell’acqua che, invece, furono sollevati lo scorso autunno. I primi rilievi eseguiti dal «Navy and Marine Corps Public Health Cente» della Virgina, parlavano di altissimi livelli di «componenti organiche volatili, bioprodotti presumibilmente derivanti da solventi industriali». L’allarme fu generale e fino al punto da far nascere la necessità di una sorta di unità di crisi negli uffici della Prefettura di Caserta con la convocazione di un tavolo tecnico e con verifiche incrociate. Si richiese l’intervento dell’Unità Operativa di Prevenzione Collettiva dell’Asl Ce2. Le indagini a campione furono fatte proprio nelle aree incrinante di via Vaticale, di Corso Dante, Piazza Villa e Corso Umberto I. Dai risultati era emerso che gli americani avevano eseguito le analisi sull’acqua dei pozzi che a Casal di Principe sono abusivi. I primi undici trasferimenti di militari americani dal casalese verso Gricignano ci furono a novembre. Pochi giorni prima di Natale, in un incontro alla Nato di Bagnoli tra il sindaco casalese Cipriano Cristiano e l’ammiraglio Mark Fitzgerald, superata l’emergenza, si decise di prevedere il ritorno del personale statunitense per aprile. L’intesa parlava di nuovi contratti di locazione con nuove e più vincolanti clausole. A far cambiare la tabella di marcia la conferma, a distanza di sei mesi e in base a nuove indagini, della presenza di «potenziali rischi per la salute umana». Un nuovo allarme dinanzi al quale, a maggio, Cristiano chiese «per rilievi approfonditi», l’intervento dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania. I risultati notificavano l’acqua casalese come potabile. Il sindaco casalese concordò il ritorno dei marines a Casal di Principe già da settembre. Ma a settembre gli americani in paese non ci ritorneranno. Per loro l’acqua e il suolo sono ancora ad alto rischio. Ma gli studi proseguono sul doppio fronte: gli americani hanno assicurato la consegna delle conclusioni dei loro analisti anche al ministero dell’Interno.

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