«Per Pustarza andremo alla Corte europea»
Capone: «La stabilità dell’area è in pericolo»
Savignano Irpino. Una denuncia alla Corte di giustizia europea per i responsabili che hanno firmato l’autorizzazione per l’abbancamento dei rifiuti nella discarica di Pustarza in sopraelevata perché il caso crea problemi di stabilità della discarica e anche sicurezza per i lavoratori che operano nello sversatoio. Questo è quanto afferma Nicola Capone, leader del Comitato regionale rifiuti, che compie la prima tappa pubblica della «Carovana per l’Ambiente, la Democrazia e la Partecipazione» a Savignano per far conoscere la situazione dell’impianto irpino. «La discarica di Pustarza costituisce il simbolo chiave del disastro ambientale della regione - afferma Capone - perché i cittadini hanno dovuto subire scelte imposte dall’alto. Qui proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) è andato in funzione il terzo invaso e infatti ci sono giunte notizie che siamo già a seicentomila tonnellate di immondizia, quasi al limite massimo di settecentomila previsti dal decreto. Abbancare i rifiuti in altezza - aggiunge il leader del Coordinamento - costituisce un ampliamento notevole dell’impianto non previsto in precedenza. E quindi noi del comitato regionale non possiamo accettare assolutamente questa scelta che porta al lucro e al degrado ambientale. Per questo motivo allora presenteremo una denuncia alla Corte di giustizia europea». Ma l’accusa di Capone spazia anche sul tema della sicurezza dei lavoratori: «Siamo vicini agli operai dello sversatoio irpino perché questi sono costretti a lavorare in situazioni di assoluta precarietà. Il caso della morte di un operaio a Sant’Arcangelo Trimonte non è bastato. E allora, agendo nel rispetto della Costituzione italiana, vogliamo opporci per non far accadere tutto ciò nella discarica di Pustarza». Padre Alex Zanotelli è da sempre interessato alla questione rifiuti: «Svegliatevi gente di Savignano perchè vi stanno ammazzando lentamente. Sono infatti ritornato in questo paese per stare vicino alla popolazione che ormai è scoraggiata. È assurdo aggiunge - padre Zanotelli - che in questa terra si aprino discariche e inceneritori senza favorire la raccolta differenziata». All’appuntamento, coordinato da Olimpia Roberto, come membro locale del Comitato per la difesa del territorio, sono presenti anche i consiglieri provinciali Amalio Santoro e Giuseppe Moricola assieme all’ex parlamentare Raffaele Aurisicchio. Amalio Santoro: «È in atto una vera e propria strategia di isolamento di questo territorio - afferma - perché lo scempio della discarica è sotto gli occhi di tutti in quanto cresce a vista d’occhio. E poi ricordiamo anche l’interruzione della statale 90 delle Puglie a causa della frana di Montaguto: è su questo quindi che faremo dura battaglia in Provincia affinché si assuma una posizione autenticamente a difesa delle popolazioni dell’Irpinia che già hanno duramente pagato per responsabilità altrui sull’emergenza rifiuti».