Processo rompiballe, un altro stop il giudice si dichiara incompatibile
Due difetti di notifica e la dichiarazione di astensione da parte del giudice a latere Todisco: sono i motivi che hanno provocato il rinvio al prossimo 7 ottobre del processo alla gestione degli impianti di Cdr, il cosiddetto processo «rompiballe». Neanche il tempo di formalizzare la richiesta di costituzione di parte civile da parte di Regione Campania e Protezione civile, che l’udienza è stata aggiornata in autunno. Ora la parola passa al presidente del Tribunale Carlo Alemi, che dovrà accertare l’esistenza di incompatibilità del giudice Todisco, che da gip aveva valutato alcuni atti dell’inchiesta sulla gestione commissariale dell’emergenza rifiuti in Campania. Ripresa in autunno, dunque, per un processo che attende anche altri step: come la valutazione del pm Maurizio De Marco e dell’aggiunto De Chiara, chiamati a decidere sullo stralcio degli ex commissari Catenacci, Bertolaso e Pansa; e la possibilità di un ritorno in Procura a Napoli del pm Giovanni Corona (indagato come ex consulente giuridico di Pansa), con un trasferimento che rischierebbe di provocare il trasferimento di parte degli atti a Roma, Tribunale competente delle indagini che coinvolgono i giudici napoletani. Intanto, ieri altra udienza del primo processo alla struttura anticrisi - imputati, tra gli altri, il governatore Bassolino - con l’escussione di un nuovo teste d’accusa. È toccato al teste Favoino rispondere alle domande dei pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, nel corso di un’audizione che è servita a confermare il rapporto tra il mancato decollo della raccolta differenziata e l’aggravarsi della crisi dei rifiuti in Campania.