E la Regione accusa il governo: ha dimezzato le risorse

Malumori tra i trentanove «beneficiari» da rivedere i progetti degli enti locali
5 agosto 2009 - p.mai.
Fonte: Il Mattino

È un nuovo strappo tra governo e Regione. Il protocollo d’intesa per l’assegnazione dei fondi firmato a Palazzo Salerno (sede della struttura tecnica del sottosegretario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso) ha creato malumori. I trentanove comuni beneficiari dell’intesa sono delusi, hanno ottenuto meno di quanto era stato concordato. Dopo i sacrifici fatti per ospitare discariche e impianti di smaltimento, speravano in un risarcimento che ripagasse i cittadini dei danni subiti. E invece hanno dovuto rivedere conti e progetti. Napoli si è ritrovata con 26 milioni in meno, Caserta con otto, Giugliano (che non ha firmato il protocollo) con quattro. E non poteva essere altrimenti visto che i 526 milioni previsti a luglio 2008 sono diventati 282 ad agosto 2009. Un taglio di 244 milioni. Ufficialmente la Regione fa buon viso a cattivo a gioco e plaude al protocollo firmato a Palazzo Salerno con i trentanove comuni campani che hanno accesso al fondo di compensazione. «L’accordo - dice l’assessore regionale all’Ambiente Walter Ganapini - è frutto dell’intensa collaborazione istituzionale portata avanti negli scorsi mesi tra governo, Regione e Comuni. Interveniamo su territori che hanno dato e stanno dando un contributo fondamentale per il completamento del ciclo di smaltimento dei rifiuti. I progetti presentati riguardano in gran parte il potenziamento della depurazione delle acque. Si tratta di opere molto attese e richieste dalle comunità locali, ed entro poche settimane potranno iniziare i lavori per la loro realizzazione. È questa la strada giusta per costruire una seria politica ambientale nella nostra regione». Sin qui l’ufficialità. Ma al di là dell’«intensa collaborazione istituzionale» che la nota dell’assessore sottolinea, la Regione prende le distanze dal governo, nel senso che non intende essere coinvolta nella polemica sul taglio dei fondi. Il finanziamento complessivo, si ricorda a Palazzo Santa Lucia, è ripartito al 50 per cento tra ministero dell’Ambiente e Regione e il taglio dei 244 milioni è dovuto «alla scelta del governo di dirottare altrove le proprie risorse Fas». In sostanza, è il ragionamento che si fa in Regione, «noi eravamo pronti a fare la nostra parte e a garantire il nostro cinquanta per cento». Ma se il governo riduce la propria quota, «noi non possiamo farci nulla». Insomma, se i 526 milioni sono diventati 282 è perchè «Tremonti - dicono a Palazzo Santa Lucia - ha tagliato la quota spettante al governo e noi ci siamo dovuti adeguare».

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