«Mare pulito», il grido della catena umana
Un serpentone umano lungo sette chilometri. La straordinaria risposta all’appello per la mobilitazione, questa volta non arriva dalla piazza, ma dalla spiaggia. Quella di Mondragone, ieri mattina, è diventata la scenografia naturale di una protesta spettacolare, che ha coinvolto residenti e villeggianti contro «una campagna diffamatoria», legata alla presunta, non balneabilità delle acque del mare. Un disegno animato da centinaia di uomini e donne, ha fatto emergere lo stato in cui versa attualmente il litorale domizio: calo di presenze un po’ ovunque, a causa di una psicosi-malattie, che sin dall’inizio dell’estate, ha messo le radici sull’unica fascia costiera casertana. L’appuntamento era fissato per le 10.30, ma in molti sono arrivati in spiaggia già un’ora prima. Sull’arenile del lido «Peter Pan», in località Levagnole, il gruppo organizzatore della manifestazione, l’associazione «Riviera di Cicerone», ha distribuito i volantini, dopo aver battuto piazze e locali per due giorni. Un quarto d’ora per
mettere insieme tantissime persone, più della metà turisti, già informati della mobilitazione dagli stessi gestori degli stabilimenti balneari. E ieri, come mai prima, quella di Mondragone è diventata la spiaggia di tutti, il simbolo di ciò per cui i residenti del litorale di Terra di Lavoro, sono pronti a combattere.
Da Levagnole alla Fiumarella, estendendosi fino al centro di Mondragone toccando così i lidi del lungomare Federico, tutti - persino i gestori degli stabilimenti - si sono dati la mano in segno di protesta. A coordinare il posizionamento della catena umana, che pare abbia registrato la presenza di circa tremila persone, il vicesindaco Alessandro Rizzieri e gli assessori comunali Mario Fusco e Pasquale Sorvillo, che insieme ad alcuni esponenti del sodalizio di Levagnole, hanno diretto la realizzazione della manifestazione, che in poche decine di minuti, ha disegnato una catena umana come non mai nella storia del litorale. L’ultima risale a tre anni fa e venne organizzata a Baia Domizia. «Vogliamo che tutti sappiano che il nostro mare è pulitissimo, l’acqua è addirittura cristallina - ha detto ieri, al termine della manifestazione, l’assessore al turismo del comune di Mondragone Sorvillo - e siamo pronti a denunciare alla Procura della Repubblica, chi ha diffuso notizie sulla mancata balneabilità delle acque».
«Dobbiamo sfatare la diceria - dicono i residenti - che l’acqua di Mondragone è sporca. Solo tre chilometri non sono balneabili e sono sempre gli stessi da dieci anni». Ma la protesta continua. Oggi, prenderà forma la manifestazione «Lidi a porte aperte», organizzata dal Comune. Chiunque potrà entrare negli stabilimenti senza pagare, per constatare con i propri occhi, «che l’acqua del mare mondragonese è pulita».