Inceneritore: Vocem, nessun risarcimento
Questioneinceneritore, i comitati civici tornano in campo per chiarire che non temono l’eventuale ricorso della Vocem. «Il rigetto dell'inceneritore di San Salvatore Telesino, in Conferenza dei servizi - sostengono i comitati civici - è stato seguito da una serie di prese di posizioni sulle possibili conseguenze che ricadranno sul territorio e sui cittadini. In un primo momento abbiamo assistito, ad una vivacissima "fiera delle vanità" in cui sono state esibite rivendicazioni inappropriate della vittoria. Adesso, invece, tutta l'attenzione è puntata sulla sanguinosa vendetta bergamasca costituita dal possibile risarcimento economico che la Vocem pretenderebbe dalla Regione e dal Comune di San Salvatore Telesino». Per i comitati nessun risarcimento è possibile. «Il Genio Civile infatti, insieme all'Arpac e all'Asl, sono stati molto precisi sia nel delineare il possibile scenario delle conseguenze sul territorio in seguito alla costruzione dell'inceneritore sia nell'evidenziare le nette incongruenze con gli strumenti di pianificazione di cui si è dotato il territorio stesso. Il rigetto del progetto è avvenuto perché è stata smascherata la grande falsità, perpetrata per ben cinque anni, di un fantomatico impianto a biomasse con una filiera inesistente e di quella grandezza. Il rigetto è stato ottenuto per le carenze e le assenze tecniche all'interno del SIA, soprattutto su ciò che un inceneritore pericolosamente produce». Per i comitati deve essere la Vocem a rispondere «delle modalità di smaltimento e relativi siti di stoccaggio di ceneri e scorie e della presentazione di uno studio approssimativo sulle emissioni inquinanti». I comitati, infine replicano a Nardone che ha ha dichiarato «Hanno ragione a portarci in Tribunale». «Non abbiamo dimenticato la sua testarda difesa di un impianto a biomasse» ricordano i comitati «lui che ha siglato il protocollo d'intesa con Bettoni, all'epoca presidente della provincia di Bergamo, promettendo presumibilmente più di quanto vi sia realmente scritto». I comitati concludono affermando che si costituranno in giudizio «nei confronti di chi ha voluto questo progetto e di chi lo ha agevolato nella sua realizzazione, chiedendo anche noi il risarcimento che ci spetta».