Ultimo passaggio, poi arriverà il collaudo ufficiale dell’impianto che passerà a Palazzo Santa Lucia

L’Impregilo dal premier «Termovalorizzatore ok»

Il presidente della società: via all’ultima fase
30 luglio 2009
Fonte: Il Mattino

«Sono qui per garantire che sui lavori dell’inceneritore di Napoli sia tutto a posto». Massimo Ponzellini, presidente di Impregilo, risponde così quando viene intercettato dai cronisti all’uscita di Palazzo Grazioli. Si è appena visto con il premier Silvio Berlusconi che ci teneva ad essere rassicurato come i lavori nell’inceneritore stessero procedendo secondo i piani prestabiliti. Alla domanda se all’incontro con Berlusconi vi fosse anche il ministro Tremonti, arrivato a via del Plebiscito per partecipare all’incontro sul piano per il Sud, Ponzellini ha risposto: «C’era chi ci doveva essere...». È noto, invece, che il numero uno di Impregilo nel corso del colloquio ha fatto sapere al Cavaliere i dettagli tecnici dell’ultima fase. Quella di «spinta», come la chiamano i tecnici. Ovvero, dopo l’avvio definitivo delle tre linee di lavorazione a pieno regime, si è ora nella fase di prova finale, l’ultimo passaggio tecnico prima del collaudo ufficiale. Poi, dopo quest’ultima fase, ci sarà il cambio di gestione dalla Impregilo che ha garantito la costruzione dell’impinato stesos e questa fase di «start» alla A2A, la municipalizzata meneghino-bresciana che ha vinto l’appalto per l’inceneritore dell’hinterland napoletano. Una road map, ha ieri chiarito Ponzellini al Cavaliere nella residenza di palazzo Grazioli, che procede senza alcun intoppo o problemi di sorta. Con la fine della gestione commissariale dei rifiuti il prossimo dicembre, quindi, si entrerà definitivamente in una nuova fase. Di assoluta normalità, ha ragionato Ponzellini con il Cavaliere. Ma l'impianto di Acerra è stato anche al centro della seconda parte, sempre ieri, dell’audizione del sottosegretario Guido Bertolaso in commissione sul ciclo dei rifiuti. «Impregilo - ha chiarito nel merito Bertolaso ai parlamentari - vanterebbe 300 milioni di euro rispetto alla gestione commissariale ma noi abbiamo chiesto altrettanto per le inadempienze contrattuali». L’impianto di Acerra, al termine della fase di transizione, invece, sarà ereditato dalla Regione Campania, così come prevede il contratto.

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