Consorzio Unico Munno presidente
Luigi Munno, sindaco di Macerata Campania, esponente del Pd vicino a Bassolino, è il nuovo presidente dell’assemblea del Consorzio unico dei rifiuti. L’elezione è avvenuta ieri mattina, nell’aula consiliare dell Provincia, nel corso di un’assemblea tutt’altro che convulsa, confermando alla fine l’accordo raggiunto sul nome di Munno, come era già stato anticipato nei giorni scorsi dalle indiscrezioni che erano trapelate. Il sindaco di Macerata è stato eletto da una maggioranza trasversale di centrosinistra e centrodestra, che porta la firma di un’intesa bipartisan tra Pd e Pdl stretta dai due leader provinciali, Enzo Iodice e Pasquale Giuliano. Prima di dare il via all’elezione, il presidente facente funzioni, Enrico Parente, sindaco di Grazzanise, ha dato la possibilità di avviare il dibattito sul tema dei rifiuti alla luce della richiesta di scioglimento di sette comuni casertani, che il sottosegretario Bertolaso intende presentare al ministro Maroni. A levare un grido di protesta è stato l’assessore all’ambiente di Castelvolturno, Antimo Traettino che ha fatto rilevare come sia impossibile «tirar fuori i dati della raccolta differenziata dai formulari che si trovano presso l’ufficio ecologia dei comuni». Ma la discussione si è anche concentrata sugli esuberi del personale e dei debiti del Consorzio, tutti temi aperti che il neoeletto Munno si è impegnato ad affrontare in una nuova assemblea che convocherà al più presto possibile. «Sono soddisfatto - ha affermato Munno - di essere stato scelto come presidente del Consorzio e al più presto discuteremo di tutti i temi che sono stati sollevati dai sindaci che hanno preso la parola». L’elezione di Munno non è però avvenuta all’unanimità. Alcuni sindaci e delegati si sono astenuti o non hanno votato: Succivo, Parete, Casaluce, Lusciano, Teverola, Santa Maria a Vico. In particolare, Franco Papa, sindaco di Succivo, ha spiegato il motivo della non partecipazione al voto: «Dobbiamo tutti delle scuse al sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Giancarlo Giudicianni, che non abbiamo votato come presidente dell’assemblea, perché non si sapeva se il Comune retto da lui avrebbe continuato a far parte del Consorzio, ma lo stesso vale per il Comune di Macerata Campania ed è per questo che non prenderò parte al voto». Un cavillo quello sollevato da Papa, confermato anche da Parente, che ha richiamato l’articolo 12 dello Statuto in base al quale non può essere eletto presidente del Consorzio chi non ne fa parte, ipotesi che potrebbe avverarsi per lo stesso Comune di Macerata Campania, e in tal caso Munno sarebbe costretto a dimettersi. Macerata insieme a Curti ha infatti costituito una srl, l’Appia Service, per la gestione «in house» della raccolta. «Una circostanza - ha spiegato Munno - che non collide con il Consorzio unico». Per il cda prende sempre di più piede intanto l’ipotesi che anche la presidenza possa essere appannaggio del Pd, mentre al Pdl andrebbero i due consiglieri del Cda e un revisore; ancora in discussione a chi toccherà la poltrona di direttore generale. Il Pdl punterebbe invece ad aggiudicarsi i vertici del consorzio Idrico: la questione sarà affrontata nei prossimi giorni.