Rifiuti, tutti i sindaci contro la black list
Non ci stanno i sindaci della provincia di Caserta: quella lista nera snocciolata ieri dal sottosegretario Guido Bertolaso durante l’audizione davanti alla commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti (presidente Gaetano Pecorella) non è piaciuta. Sciogliere e commissariare i comuni - undici in tutto in Campania, sette della provincia di Caserta - inadempienti sulla differenziata? «Non possiamo non restare esterrefatti e indignati nel leggere le dichiarazioni di Bertolaso - replica una nota del comune di Aversa affidata all’assessore al ramo Luciano Luciano - Al contrario, quest’amministrazione non solo ha provveduto a bandire la gara, trasmettendo, tra l’altro, gli atti alla Prefettura, ma ha incessantemente e quotidianamente pressato il Consorzio unico articolazione territoriale Ce2, al fine di garantire una qualità di servizio adeguata al territorio e al contratto in corso. Il Comune di Aversa è stato costretto a vivere un’emergenza nell’emergenza, in quanto il nuovo soggetto gestore non era in grado di garantire i servizi minimi essenziali per mancanza di attrezzature e mezzi adeguati. Attualmente la differenziata è affidata al Consorzio unico in attesa dell’espletamento della gara. Ad oggi, tuttavia, non esistono in Campania impianti dove è possibile conferire la frazione di umido, per cui la differenziata attuata non può raggiungere le percentuali prescritte per legge». Piccata e risentita la risposta del sindaco di Castelvolturno Francesco Nuzzo: «Vogliono sciogliere il Comune? Mi fanno solo un piacere - dice - vengano loro a gestire la difficile situazione in cui si vive a Castelvolturno. Per i rifiuti noi abbiamo bisogno di supporti - aggiunge - perché non sono i cittadini che non realizzano la differenziata, ma il consorzio Ce4 che non ha né mezzi né capacità. Nell’ultima seduta di consiglio comunale - conclude - abbiamo deciso di indire una gara d’appalto europea per la raccolta dei rifiuti. Qui c’è bisogno di aiuto». «Amareggiato e umiliato» si è autodefinito il sindaco di Casal di Principe Cipriano Cristiano: «Affrontiamo difficoltà enormi - spiega - non abbiamo risorse, né uomini né mezzi. È ingiusto e ingeneroso gettare la croce addosso ai sindaci». Eppure, nel pomeriggio di ieri, davanti alla Bicamerale d’inchista sul ciclo dei rifiuti (che poco più di dieci giorni fa è stata in missione a Caserta) Bertolaso era stato lapidario: «Diverse omissioni da parte di undici amminstrazioni comunali: la legge prevede che possano essere sciolte ed è quello che ci accingiamo a chiedere. Si tratta di comuni - ha spiegato Bertolaso - che non raccolgono la spazzatura, non fanno la raccolta differenziata e, dunque non fanno quello che dovrebbero fare così come previsto dalla legge». Gli atti di diffida sono stati inviati la scorsa settimana dal vice di Bertolaso, il maggior generale Mario Morelli. E così nella lista nera finiscono Castelvolturno, San Marcellino, Aversa, Trentola Ducenta, Maddaloni, Casal di Principe e Casaluce in provincia di Caserta; Giugliano, Afragola, Qualiano e Nola in provincia di Napoli.