E PER CONSORZIO IDRICO È ANCORA SCONTRO

Rifiuti, varata la Spa provinciale

Pronta la delibera: la società si chiamerà Gisec
28 luglio 2009
Fonte: Il Mattino Caserta

Si chiama Gisec spa ed è la prima società provinciale in Campania a costituirsi nel campo della gestione e programmazione del ciclo dei rifiuti, così come prevede la normativa in materia. L’atto deliberativo varato dal commissario della Provincia di Caserta Biagio Giliberti (nella foto) lo scorso 23 luglio, dovrà ora essere perfezionato con la formale costituzione della società davanti a un notaio. L’acronimo Gisec sta per Società impianti e servizi ecologici casertani. Intanto, sono partiti ieri mattina i fax dal Comune di Recale al presidente del Consorzio idrico, Pasquale Di Biasio e al presidente del Cda, attraverso i quali si chiede di riportare in assemblea l’ordine del giorno, che prevede l’affidamento alla Acquedotti scpa della gestione delle utenze private e reti idriche interne senza gara. Un punto sul quale l’assemblea del Consorzio si è già pronunciata, ma sul quale diversi comuni, come quello di Pastorano, Marcianise, Camigliano, Rocchetta e Croce e Recale votarono contro, nel corso dell’assemblea del 13 luglio scorso. Anche il sindaco di Camigliano chiese, manifestando qualche perplessità circa l’iniziativa, scrivendo ai 56 sindaci consorziati, l’annullamento della delibera, una posizione alla quale si è agganciato anche il Comune di Recale, assumendo una posizione sull’argomento molto dura, riunendo la giunta comunale ed opponendosi in maniera decisa «alla delibera - come ha sottolineato il sindaco Americo Porfidia - dell’assemblea consortile dell’Idrico, che ha stabilito l’acquisto quote della Società Acquedotti scpa e l’affidamento senza gara pubblica della gestione utenze private e reti idriche interne». «Contrariamente - ha aggiunto Porfidia - a quanto previsto dal Consiglio di Stato, con sentenza n. 824 del 13 febbraio 2009 Sez.V; al principio di diritto affermato dalla comunicazione della Commissione europea del 5 febbraio 2008, nonché alla sentenza 11 gennaio 2005 n. 26, della Corte di Giustizia Ue, l’assemblea del Consorzio Idrico Terra di Lavoro ha votato l’affidamento alla Acquedotti SCPA della gestione delle utenze private e reti idriche interne senza gara. Da quanto premesso, non possiamo esimerci dall’opporci alla delibera, al fine di bloccare con immediatezza, l’efficacia dell’illegittimo decretato ed impedire il consolidarsi di posizioni a vantaggio della Società Acquedotti scpa. Riteniamo altresì opportuna l’opposizione al deliberato consortile, sia al fine di ripristinare nel pubblico interesse la legalità violata, sia per tutelare le legittime aspettative della collettività, e sia al fine di bloccare sul nascere un danno all’erario, in quanto, per giurisprudenza costante della Corte dei Conti, l’illegittimo affidamento senza gara determina la ricorrenza del cosiddetto danno alla concorrenza. In ultima istanza - ha concluso Porfidia - ai sensi dell’art. 8, comma 9 dello Statuto consortile, in base al quale se anche un solo comune, facente parte del consorzio, si oppone ad una delibera, la decisione deve essere rimessa all’assemblea; a nome della’amministrazione di Recale chiedo di tornare in sede assembleare del Consorzio, per ripristinare la legalità violata e ridefinire i termini dell’affidamento». Il punto controverso, che ha fatto sollevare le eccezioni al sindaco di Camigliano e ieri a quello di Recale è il non aver avviato una procedura pubblica per la costituzione di società miste per la  gestione di un servizio nella scelta del socio privato.

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