Gli operatori assediano Ganapini «Ci rovinate, restituiteci il mare»
Duecentoquarantacinque chilometri di costa, divisa in 167 punti, sui quali vengono effettuati 4.500 prelievi all’anno. Prelievi che raccontano di un Golfo sostanzialmente balneabile. E le spiagge di Napoli e provincia sono state ieri al centro ieri di un incontro — dai toni accesi, rabbiosi, a tratti minacciosi — che si è svolto alla Provincia. Padrone di casa il presidente Luigi Cesaro con i suoi assessori al Mare (Luigi Muro) e all’Ambiente (Giuseppe Caliendo), presente il sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino, l’assessore regionale all’Ambiente Walter Ganapini e un nutrito gruppo di esperti che si sono confrontati sul tema dell’inquinamento. Incontro per addetti ai lavori, con circa trecento rappresentanti degli stabilimenti turistici balneari dei litorale flegreo (guidati da Salvatore Trinchillo, di Varca d’Oro) e napoletano (Luigi Morra del Bagno Elena, leader regionale di categoria).
Gaetano Montefusco, dell’associazione Costa dei Sogni, cerca come può di moderare il dibattito. Ma c’è chi grida, chi si accalora, chi lancia insulti all’assessore Ganapini il cui intervento è fra i più attesi. I facinorosi premono — ed è necessario chiamare la polizia provinciale per far rientrare la protesta — le aziende che rappresentano sono al collasso e per molti è finita anche la pazienza. L’inquinamento, i vermi, i coliformi fecali in soldoni, per questi signori, rappresentano stabilimenti vuoti, personale licenziato, migliaia di famiglie in difficoltà.
Ma Cesaro e Ganapini vanno avanti e i dati che presentano sono del tutto positivi. Anche se l’assessore regionale fa una premessa: «I problemi — spiega — che si sono accumulati in trenta anni non possono essere risolti in tre settimane. Ma dai risultati delle analisi dell’Arpac di ieri il mare è balneabile ». Ma c’è la paura, da contrastare, la psicosi di massa che ha portato a disertare i lidi flegrei. «I controlli ci sono — dice Ganapini — e posso dire che non c’è né allarme sanitario né disastro ambientale. Laddove c’è scritto che il mare è balneabile è balneabile. Nessuna isteria è giustificata». Quanto alla presenza di vermi, sono in corso verifiche alla Stazione Zoologica Anton Dohrn ma Ganapini ritiene che si tratti di «esche usate per pescare che sono risalite perché la sabbia si è saturata di acqua. Non ci risultano casi di malattie riferite alla presenza di questi fermi».
Sugli impianti di depurazione del litorale flegreo Ganapini ha ricordato che con la Hydrogest, che si è aggiudicata l’appalto, non ci sono più pendenze e che a questo punto la ditta, «anche se non ha più interesse a nuove sfide, dovrà investire 20 milioni entro settembre e 130 in un anno». Tuttavia il problema depuratori esiste. «Facendo un paragone automobilistico, è come se prima avessimo delle Maserati che oggi si sono ridotte a delle Topolino. Gli impianti realizzati con la Cassa per il Mezzogiorno — ricorda — erano validi, ma è mancata la manutenzione, sono stati smembrati, e così ora il litorale domizio affanna». Litorale dove l’assessore regionale ha avviato un’operazione di bonifica delle spiagge che è partita da Villa Literno e che arriverà a Licola. «Un’operazione — aggiunge — per cui c’è il plauso anche degli albergatori, fra cui la famiglia Coppola. Imprenditori e industriali con i quali concorderemo anche le modalità di interventi per il progetto delle condotte sottomarine e delle grate».
Ma la folla rumoreggia, cerca di sopraffare Ganapini con domande insidiose, urlando, la rissa è quasi dietro l’angolo. L’assessore, stentoreo, continua e ricorda che le condotte a mare possono essere considerate, ma solo per le acque trattate. E poi alza quasi la voce ricordando che Pozzuoli scarica dritto a mare e che ci sono decine e decine di ville abusive che scaricano nei pozzi.
Il sottosegretario Cosentino non ha dubbi. Ci vuole un commissario per la bonifica del litorale domitio-flegreo, 40 chilometri di costa inquinata tra Licola e il Garigliano, sul modello di quanto fatto per la bonifica del fiume Sarno. Cosentino, che si farà promotore del varo di una legge speciale attraverso un’intesa tra Regione e Governo, incassa il primo sì alla proposta proprio da Ganapini che propone l’istituzione di un tavolo interistituzionale che il presidente Cesaro convoca per domani.
Ma Cesaro pensa anche ad una campagna di sensibilizzazione per a tranquillizzare le popolazioni lo studio di forme di incentivazione del turismo pendolare. «La situazione del mare in provincia di Napoli — spiega — non è cambiata rispetto allo scorso anno. Se era balneabile la scorsa estate, lo è anche quest’anno. Ogni allarmismo appare pretestuoso e fuor di luogo». E poi c’è la questione Napoli, dove il limite dei colodormi fecali presenti nell’acqua è di un livello otto volte suoeriore a quello cosentito. «E perciò l’Asl ha fatto bene a chiedere la non balneabilità» tuona l’assessore.