Gli operatori assediano Ganapini «Ci rovinate, restituiteci il mare»

22 luglio 2009 - Anna Paola Merone
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

Duecentoquarantacin­que chilometri di costa, divisa in 167 punti, sui quali vengono effettuati 4.500 prelievi all’anno. Prelievi che raccontano di un Golfo sostanzial­mente balneabile. E le spiagge di Na­poli e provincia sono state ieri al cen­tro ieri di un incontro — dai toni acce­si, rabbiosi, a tratti minacciosi — che si è svolto alla Provincia. Padrone di casa il presidente Luigi Cesaro con i suoi assessori al Mare (Luigi Muro) e all’Ambiente (Giuseppe Caliendo), presente il sottosegretario all’Econo­mia Nicola Cosentino, l’assessore re­gionale all’Ambiente Walter Ganapini e un nutrito gruppo di esperti che si sono confrontati sul tema dell’inqui­namento. Incontro per addetti ai lavo­ri, con circa trecento rappresentanti degli stabilimenti turistici balneari dei litorale flegreo (guidati da Salvato­re Trinchillo, di Varca d’Oro) e napole­tano (Luigi Morra del Bagno Elena, leader regionale di categoria).
Gaetano Montefusco, dell’associa­zione Costa dei Sogni, cerca come può di moderare il dibattito. Ma c’è chi grida, chi si accalora, chi lancia in­sulti all’assessore Ganapini il cui inter­vento è fra i più attesi. I facinorosi pre­mono — ed è necessario chiamare la polizia provinciale per far rientrare la protesta — le aziende che rappresen­tano sono al collasso e per molti è fini­ta anche la pazienza. L’inquinamento, i vermi, i coliformi fecali in soldoni, per questi signori, rappresentano sta­bilimenti vuoti, personale licenziato, migliaia di famiglie in difficoltà.
Ma Cesaro e Ganapini vanno avanti e i dati che presentano sono del tutto positivi. Anche se l’assessore regiona­le fa una premessa: «I problemi — spiega — che si sono accumulati in trenta anni non possono essere risolti in tre settimane. Ma dai risultati delle analisi dell’Arpac di ieri il mare è bal­neabile ». Ma c’è la paura, da contrastare, la psicosi di massa che ha portato a di­sertare i lidi flegrei. «I controlli ci so­no — dice Ganapini — e posso dire che non c’è né allarme sanitario né di­sastro ambientale. Laddove c’è scritto che il mare è balneabile è balneabile. Nessuna isteria è giustificata». Quan­to alla presenza di vermi, sono in cor­so verifiche alla Stazione Zoologica Anton Dohrn ma Ganapini ritiene che si tratti di «esche usate per pescare che sono risalite perché la sabbia si è saturata di acqua. Non ci risultano ca­si di malattie riferite alla presenza di questi fermi».
Sugli impianti di depurazione del li­torale flegreo Ganapini ha ricordato che con la Hydrogest, che si è aggiudi­cata l’appalto, non ci sono più penden­ze e che a questo punto la ditta, «an­che se non ha più interesse a nuove sfide, dovrà investire 20 milioni entro settembre e 130 in un anno». Tuttavia il problema depuratori esiste. «Facen­do un paragone automobilistico, è co­me se prima avessimo delle Maserati che oggi si sono ridotte a delle Topoli­no. Gli impianti realizzati con la Cassa per il Mezzogiorno — ricorda — era­no validi, ma è mancata la manuten­zione, sono stati smembrati, e così ora il litorale domizio affanna». Litora­le dove l’assessore regionale ha avvia­to un’operazione di bonifica delle spiagge che è partita da Villa Literno e che arriverà a Licola. «Un’operazione — aggiunge — per cui c’è il plauso an­che degli albergatori, fra cui la fami­glia Coppola. Imprenditori e industria­li con i quali concorderemo anche le modalità di interventi per il progetto delle condotte sottomarine e delle gra­te».
Ma la folla rumoreggia, cerca di so­praffare Ganapini con domande insi­diose, urlando, la rissa è quasi dietro l’angolo. L’assessore, stentoreo, conti­nua e ricorda che le condotte a mare possono essere considerate, ma solo per le acque trattate. E poi alza quasi la voce ricordando che Pozzuoli scari­ca dritto a mare e che ci sono decine e decine di ville abusive che scaricano nei pozzi.
Il sottosegretario Cosentino non ha dubbi. Ci vuole un commissario per la bonifica del litorale domitio-flegreo, 40 chilometri di costa inquinata tra Li­cola e il Garigliano, sul modello di quanto fatto per la bonifica del fiume Sarno. Cosentino, che si farà promoto­re del varo di una legge speciale attra­verso un’intesa tra Regione e Gover­no, incassa il primo sì alla proposta proprio da Ganapini che propone l’istituzione di un tavolo interistituzio­nale che il presidente Cesaro convoca per domani.
Ma Cesaro pensa anche ad una cam­pagna di sensibilizzazione per a tran­quillizzare le popolazioni lo studio di forme di incentivazione del turismo pendolare. «La situazione del mare in provincia di Napoli — spiega — non è cambiata rispetto allo scorso anno. Se era balneabile la scorsa estate, lo è anche quest’anno. Ogni allarmismo appare pretestuoso e fuor di luogo». E poi c’è la questione Napoli, dove il li­mite dei colodormi fecali presenti nel­l’acqua è di un livello otto volte suoe­riore a quello cosentito. «E perciò l’Asl ha fatto bene a chiedere la non balneabilità» tuona l’assessore.

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