Percolato, la Campania avrà il suo impianto di smaltimento

Il sottosegretariato all’Emergenza vuole davvero pensare a tutto prima di chiudere, come previsto, la gestione straordinaria il prossimo 31 dicembre. Uno dei punti deboli del ciclo di smalti-mento dei rifiuti in Campania, in-fatti, resta tuttora lo smaltimento del percolato prodotto all’interno delle discariche del territorio. In regione, infatti, si provvede ancora a trasferire i liquami della spazzatura in altri territori pagando 130 euro per ogni tonnellata conferita al di fuori delle località campane. Un gap che Palazzo Salerno vuole annullare facendo partire il primo impianto in grado di smaltire il percolato evitando dunque il pesante esborso economico del trasferimento, costi che quest’anno sono risultati altissimi a causa dell’enorme quantità di piogge cadute su Napoli e sulle al-tre province. La “sperimentazione” prenderà il via a Savignano Irpino, Comune dell’Avellinese che accoglie una delle prime discariche aperte da Guido Bertolaso da quando è stato nominato sottosegretario dal governo Berlusconi. È qui, infatti, che gli operai stanno lavorando per mettere a punto un sofisticato dispositivo ad osmosi capace di rendere la regione autonoma pure sotto questo aspetto. Entro un paio di mesi, dunque, l’impianto dovrebbe essere già pronto ed in principio sarà testato innanzitutto sul vicino sversatoio ormai a pieno regime della zona irpina. La quantità che è in grado di smaltire un macchinario del gene-re è di circa 100mila tonnellate annue di liquami ricavati dal “tal qua-le” e che fatti conti sono più o me-no 13 milioni l’anno di risparmio per le casse pubbliche. Un “prova tecnica” che se dovesse funzionare verrebbe poi estesa a tutti gli altri invasi del territorio che potrebbe sfruttare la sede di Savignano per eliminare il percolato accumulato soprattutto nei periodi di forti acquazzoni e che oggi non fa altro che arricchire le Regioni dotate già da qualche tempo di simili dispositivi.