Asìa spenderà quasi ottanta milioni per pulire in tre anni le strade del centro
Settantanove milioni e mezzo di euro, per un servizio triennale: ecco il nuovo appalto dell’ Asia sulla raccolta dei rifiuti a Napoli. La gara scade il 15 settembre 2009 e prevede tre lotti differenti. Il primo, da 25 milioni e mezzo di euro, riguarda il servizio di prelievo e trasporto dei rifiuti indifferenziati e la raccolta differenziata degli imballaggi di carta prodotti nei quartieri Avvocata e Stella. Il secondo lotto, per gli stessi servizi, copre invece i quartieri San Giuseppe, Porto, Pendino, San Lorenzo.
Trenta milioni di euro l’importo. La terza fetta di città messa a gara è quella di Chiaia, San Ferdinando, Montecalvario. Ventiquattro milioni di euro l’importo.
Dopo varie proroghe, dunque, arriva l’attesissimo nuovo bando. Quello precedente, che risale a un bel po’ di anni fa, era diviso in quattro lotti. Se lo aggiudicarono Slia , oggi Enerambiente; Siet di Catania, Asia e una quarta società che fu bloccata dalla mancata certificazione antimafia. In pratica, però, Enerambiente gestisce attualmente i tre quarti della città, avendo rilevato anche il lotto della società priva della certifi•cazione antimafia e il cantiere abbandonato da Siet, ora in amministrazione controllata. Enerambiente fa capo agli imprenditori veneti Gavioli, il cui principale esponente, Stefano, è da mesi protagonista di un braccio di ferro col sindaco di Venezia Massimo Cacciari per la liquidazione della Sirma, un’altra sigla del loro arcipelago societario. Amministratore delegato di Enerambiente. è Giovanni Faggiano, un avvocato.
Coordinatore del cantiere di Napoli è Corrado Cigliano, figlio dell’ex assessore all’Ambiente di palazzo San Giacomo, Antonio – e fratello del consigliere comunale Dario.
Quest’ultimo è stato eletto a giugno in consiglio provinciale, col Pdl, in virtù di oltre 8200 preferenze. Circa 470 i dipendenti della società che però, negli ultimi mesi, non di rado ha fatto ricorso anche alla manodopera fornitale dall’agenzia interinale Nuove Frontiere e soprattutto dalla cooperativa sociale Davideco. Sigla, quest’ultima, che la scorsa primavera si è riciclata nel settore dei rifiuti, dopo che per anni ha effettuato soprattutto servizi di pulizia all’interno degli ospedali. Per lo spezzamento e il lavaggio delle strade, Asia si rivolge invece ad altre aziende. Tra queste, Saba di Beniamino Sabatino. Ditta, quest’ultima, incorsa nell’interdittiva antimafia. Ha presentato ricorso al Tar e ha ottenuto la sospensiva relativamente ai contratti di alcuni dei 10 Comuni dove svolge la sua attività. Il nuovo bando per la raccolta dei rifiuti a Napoli arriva in una fase piuttosto delicata. Solo pochi giorni fa il sottosegretario Guido Bertolaso, davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, ha detto che la società potrebbe non sopravvivere alla fine del 2009, essendo — ha sostenuto — oberata di debiti, in parte legati anche alla massiccia evasione della tariffa sui rifiuti da parte dei napoletani. Previsioni che i dirigenti di Asia hanno giudicato fin troppo pessimistiche.