Asìa spenderà quasi ottanta milioni per pulire in tre anni le strade del centro

Via al nuovo appalto per Napoli
2 agosto 2009 - Fabrizio Geremicca
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

Settantanove milioni e mezzo di euro, per un servizio trienna­le: ecco il nuovo appalto dell’ Asia sulla raccolta dei rifiuti a Napoli. La gara sca­de il 15 settembre 2009 e prevede tre lotti differenti. Il primo, da 25 milioni e mezzo di euro, riguarda il servizio di prelievo e trasporto dei rifiuti indiffe­renziati e la raccolta differenziata degli imballaggi di carta prodotti nei quartieri Avvocata e Stella. Il secondo lotto, per gli stessi servi­zi, copre invece i quartieri San Giuseppe, Porto, Pendino, San Lorenzo.
Trenta milioni di euro l’impor­to. La terza fetta di città messa a gara è quella di Chiaia, San Ferdi­nando, Montecalvario. Ventiquat­tro milioni di euro l’importo.
Dopo varie proroghe, dunque, arriva l’attesissimo nuovo ban­do. Quello precedente, che risale a un bel po’ di anni fa, era diviso in quattro lotti. Se lo aggiudicaro­no Slia , oggi Enerambiente; Siet di Catania, Asia e una quarta società che fu bloccata dalla mancata certifica­zione antimafia. In pratica, però, Ene­rambiente gestisce attualmente i tre quarti della città, avendo rilevato anche il lotto della società priva della certifi•cazione antimafia e il cantiere abbandonato da Siet, ora in ammini­strazione controllata. Enerambiente fa capo agli imprenditori veneti Gavioli, il cui principale esponente, Stefano, è da mesi protagonista di un braccio di fer­ro col sindaco di Venezia Massimo Cac­ciari per la liquidazione della Sirma, un’altra sigla del loro arcipelago societa­rio. Amministratore delegato di Ene­rambiente. è Giovanni Faggiano, un av­vocato.
Coordinatore del cantiere di Na­poli è Corrado Cigliano, figlio dell’ex as­sessore all’Ambiente di palazzo San Gia­como, Antonio – e fratello del consiglie­re comunale Dario.
Quest’ultimo è stato eletto a giugno in consiglio provinciale, col Pdl, in vir­tù di oltre 8200 preferenze. Circa 470 i dipendenti della società che però, negli ultimi mesi, non di rado ha fatto ricor­so anche alla manodopera fornitale dal­l’agenzia interinale Nuove Frontiere e soprattutto dalla cooperativa sociale Da­videco. Sigla, quest’ultima, che la scor­sa primavera si è riciclata nel settore dei rifiuti, dopo che per anni ha effet­tuato soprattutto servizi di pulizia all’in­terno degli ospedali. Per lo spezzamento e il lavaggio del­le strade, Asia si rivolge inve­ce ad altre aziende. Tra que­ste, Saba di Beniamino Sabati­no. Ditta, quest’ultima, incor­sa nell’interdittiva antimafia. Ha presentato ricorso al Tar e ha ottenuto la sospensiva rela­tivamente ai contratti di alcu­ni dei 10 Comuni dove svolge la sua attività. Il nuovo bando per la raccolta dei rifiuti a Na­poli arriva in una fase piutto­sto delicata. Solo pochi giorni fa il sottosegretario Guido Ber­tolaso, davanti alla commis­sione parlamentare d’inchie­sta sul ciclo dei rifiuti, ha detto che la società potrebbe non sopravvivere alla fine del 2009, essendo — ha sostenuto — oberata di debiti, in parte legati an­che alla massiccia evasione della tariffa sui rifiuti da parte dei napoletani. Previ­sioni che i dirigenti di Asia hanno giudi­cato fin troppo pessimistiche.

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