Inquinamento marino tra Pastena e Mercatello Ordinata la demolizione dei pontili abusivi sul Sele

Mare cloaca, primo rapporto al pm

Rifiuti da scarichi abusivi e erba sversata dopo la pulizia agli argini dei fiumi
31 luglio 2009 - Antonella Barone
Fonte: Il Mattino Salerno

L'inchiesta del sostituto procuratore Angelo Frattini sull'inquinamento del mare procede ad ampio raggio. Si sta lavorando su più fronti per garantire la salute pubblica e individuare le responsabilità. La Procura ha chiesto la documentazione relativa ai finanziamenti elargiti per il depuratore di Battipaglia mai entrato in funzione per il trattamento dei reflui della città della Piana del Sele. Dopo l'acquisizione di progetti e atti di natura tecnica, ora si punta alle cospicue somme di danaro, oltre 60 miliardi di vecchie lire, ottenute per la costruzione di quell'impianto. Intanto domani mattina si procede alla demolizione dei pontili costruiti abusivamente sulla sponda destra del Sele nel Comune di Eboli. Manufatti abusivi per consentire l'attracco di barche, che comportano un notevole inquinamento. Su altro fronte si è accertata anche l'origine di quella macchia di colore verde, che venerdì mattina ha rovinato la giornata ai bagnanti della zona orientale di Salerno. Dalle prime verifiche è emerso che potrebbe essere stata prodotta da grossi quantitativi di erba, tagliata nel corso della pulizia degli argini e smaltita illecitamente in fiumi e torrenti, finita quindi in mare. Il gioco della correnti potrebbe averla portata a riva lungo il litorale salernitano e l'assenza di vento ne avrebbe prodotto il ristagno. È l'ipotesi più accreditata al vaglio degli inquirenti dopo i controlli eseguiti dagli uomini della Capitaneria di porto, diretti dal colonnello Vincenzo De Luca e dai tecnici dell'Arpac. Al momento dovrebbe escludersi che si tratti di liquami fognari. Gli inquirenti stanno comunque indagando anche in altre direzioni per scoprire le cause dell'inquinamento del mare. Sono stati predisposti controlli anche per accertare se vi siano scarichi illeciti durante la notte da parte di autobotti. Esiste ancora oggi il divieto del conferimento dei reflui industriali e dei liquami da parte dei «bottini», che non possono sversare più nel depuratore di Salerno. La decisione è stata adottata negli anni scorsi, quando la capacità dell'impianto non era adeguata a ricevere altri reflui da depurare. Il divieto è stato mantenuto anche dopo i lavori di adeguamento della struttura. Gli investigatori hanno predisposto una serie di controlli per accerate se vi sia qualcuno che di notte aggiri il divieto e sversi direttamente in mare. Intanto sono state effettuate anche verifiche alle pompe di sollevamento nella zona orientale per verificarne il corretto funzionamento. Nei prossimi giorni sarà costituito un tavolo presso la Provincia con il coinvolgimento dei primi cittadini di diversi Comuni, oltre che con i vertici della Capitaneria di Porto e delle altre forze di polizia impegnate sul territorio, con l'obiettivo di studiare interventi mirati a risolvere il problema dell'inquinamento del mare, che puntualmente si ripropone ogni anno con l'arrivo dell'estate.

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