Montate due nuove coclee a Villa Literno - Regi lagni Da ieri si registra il ritorno dei bagnanti e dei pendolari

Litorale domizio, potenziato il depuratore

L’assessore regionale impone all’Hydrogest l’adeguamento dell’impianto, nelle prossime ore a pieno regime
25 luglio 2009 - Gabriella Cuoco
Fonte: Il Mattino

Mare, sole e... psicosi-malattie, gli ingredienti che il litorale domizio offre a quanti hanno deciso di trascorrervi il primo vero weekend d'estate. L'allarme potrebbe rientrare prima del previsto: è notizia dell'ultima ora che su disposizione dell'assessore alle politiche ambientali Walter Ganapini è stato completato da parte dell'Hydrogest, il montaggio di due nuove coclee nel depuratore di Villa Literno-Foce Regi Lagni. L'impianto, in tal modo, tra pochissimo, potrà essere alimentato a pieno regime, impedendo che diversi comuni del Casertano, Napoletano e Benevento sversino senza depurare nelle acque del litorale domizio. Intanto, ieri mattina, nonostante l'allarme diffusasi tra i residenti e i villeggianti a causa della mala informazione sulla balneabilità delle acque dell'unica fascia costiera dei Terra di Lavoro e la notizia della presenza di vermi sulle spiagge, si è registrato un boom di presenze un po' dovunque. Da Ischitella a Baia Verde, passando per le spiagge di Mondragone fino ad arrivare a quelle di Baia Domizia, i pendolari hanno preso d'assalto gli stabilimenti balneari e i tratti di spiagge libere e semi-attrezzate. La paura che si respirava tra gli operatori balneari qualche giorno fa sembra essere svanita nel nulla. Perlomeno apparentemente. La leggera ripresa non cancella di colpo la crisi del settore. Infatti, le grosse aziende balneari del territorio sono state costrette a licenziare personale impiegato nell'attività ricettiva, marittima ed enogastronomica. Secondo i dati delle associazioni di categoria del litorale casertano e degli stessi circoli della Pro loco si registra, mediamente, una riduzione nella percentuale del trenta per cento dei posti di lavoro. In pratica, la fascia costiera domizia fino allo scorso anno è riuscita, durante l'estate, a dare occupazione a circa diecimila unità dell'indotto. «Oggi, - spiega Domenico Spena, presidente della Pro loco di Baia Domizia - mancano all'appello circa duemilacinquecento posti di lavoro, frutto della crisi economica che ha messo in ginocchio l'intero comparto turistico». Il calo delle presenze di turisti, anche se pendolari, preoccupa fortemente gli operatori balneari che, dopo le prime contestazioni, sono passati ai fatti perché convinti che il vero problema parte da lontano, interessando principalmente il litorale flegreo. La psicosi dell'acqua nera e le spiagge interdette ai villeggianti si sono registrate, infatti, solo dopo un incidente nell'impianto di depurazione di Cuma nel Napoletano. Il tutto, creando una ripercussione anche sulla costa Casertana. Per questo, gli operatori balneari della riviera domizia hanno interpellato le istituzioni locali, provinciali e regionali, ma anche i parlamentari del territorio, che hanno preso subito contatti e organizzato tavoli tecnici con gli enti competenti e lanciando l'idea di istituire un commissariato per la bonifica del territorio. Inoltre, anche i consorzi degli operatori del settore hanno lanciato un invito ai quattro sindaci di Cellole, Castelvolturno, Mondragone e Sessa Aurunca, affinchè si costituiscano parte civile, chiedendo così il risarcimento danni a centocinquanta comuni che scaricano abusivamente nel mare di Terra di Lavoro, dimenticando le operazione di depurazione. La vicenda della balneabilità delle acque e i casi di malattie della pelle, hanno spinto le istituzioni locali a chiedere persino un intervento del governo centrale. È di pochi giorni fa il question time presentato alla Camera al ministro all'ambiente Prestigiacomo, sottoscritto da parlamentari dell'Idv, dopo una sollecitazione dei dipietristi di Castelvolturno.

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