Oltre un milione di metri cubi la capienza massima del sito per un investimento di circa 57 milioni di euro

Rifiuti, ecco i tir a San Tammaro

Attivata la prima piazzola della discarica, gestione al consorzio Salerno 2
12 luglio 2009 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattino Caserta

San Tammaro: L’area destinata alla prima piazzola della mega-discarica di San Tammaro, nella zona denominata Maruzzella 3. A regime l’impianto consentirà lo svuotamento, la bonifica e la messa in sicurezza del sito di Ferrandelle, distante poche decine di metri, attivato agli inizi del 2008 e chiuso circa tre mesi fa dopo lo stoccaggio di oltre 500 mila tonnellate di rifiuti provenienti da tutta la Campania. Sarà il consorzio Salerno 2 a gestire il nuovo impianto di San Tammaro: ieri - dopo i collaudi iniziati due settimane fa e la conclusione dell’attività di monitoraggio - è stata attivata la prima piazzola della mega discarica che, a regime, sarà in grado di accogliere oltre un milione di tonnellate di immondizia. L’ok all’entrata in funzione del sito è giunto dalla struttura del sottosegretario all’emergenza rifiuti in Campania Guido Bertolaso. La fase conclusiva della messa in opera - cominciata sotto il coordinamento del generale Franco Giannini, vicario di Bertolaso, oggi destinato ad altro incarico - è stata possibile grazie alla sinergia tra l’apparato tecnico-operativo dell’Esercito (guidato dal maggior generale Sandro Mariantoni) e dallo staff della protezione civile coordinato da Nicola Dell’Acqua. Nella giornata di ieri l’arrivo dei primi camion dopo il via libera dato dal responsabile della struttura di coordinamento, il maggior generale Mario Morelli, dal 1 luglio scorso subentrato a Giannini. Soddisfazione è stata espressa dalla struttura di Bertolaso per il rispetto del cronoprogramma. L’entrata a regime della discarica di San Tammaro consentirà l’inizio delle operazioni di svuotamento e messa in sicurezza del sito di Ferrandelle, chiuso lo scorso aprile dopo 14 mesi di attività e 502 mila tonnellate di immondizia - proveniente da tutta la Campania - di volta in volta sversata. Le prime ruspe arrivarono a Ferrandelle il 22 gennaio del 2008: dei sessanta ettari su cui si estende l’area, 40 fanno parte del demanio militare ed è lì che le indicazioni dell’allora commissario di governo Gianni De Gennaro, d’intesa con la Difesa, definirono i confini dell’impianto. I restanti 20 ettari - dopo la confisca, nel ’96, del bene appartenuto alla famiglia del boss Schiavone e acquisito al patrimonio dello Stato - per anni erano rimasti spazio di nessuno finché il Comune di Santa Maria la Fossa non decise di siglare un accordo con il ministero dell’Interno per favorire l’insediamento di una fattoria sociale. Costo dell’operazione, circa 510 mila euro. I sondaggi sul terreno e le operazioni di allestimento furono eseguiti a tempo di record dal Genio dell’Esercito. L’avvio dell’impianto di San Tammaro (l’area ribattezzata «Maruzzella 3») costituisce tra l’altro uno dei primi tasselli della cittadella del ciclo integrato del trattamento dei rifiuti: già pronta la piazzola per le ecoballe (15 mila), un investimento iniziale di circa 30 milioni di euro, un budget complessivo di 57 milioni per un invaso di un milione e 600 mila metri cubi che dovrà assorbire anche l’intera capienza della discarica di Ferrandelle. Il progetto prevede pure la realizzazione di un impianto di compostaggio e si ricollega all’opzione relativa al costituendo termovalorizzatore di Santa Maria la Fossa. San Tammaro Per ora il mega-sito di San Tammaro funziona ma molto al di sotto delle potenzialità: attivate tre aree per le ecoballe e una zona destinata allo stoccaggio dei rifiuti. Il funzionamento a pieno regime avverrà soltanto con l’entrata in regime della discarica. Definito anche il protocollo, molto rigido, sui controlli: verifiche sul materiale in entrata e in uscita, accertamenti scrupolosi sui camion e sul loro carico. Le fasi di realizzazione dell’impianto sono a cura del consorzio Salerno 2 che gestirà anche la discarica. Intanto, ci sono anche Bellona, San Nicola la Strada, Gricignano d’Aversa e Pignataro maggiore tra i comuni della Campania che hanno siglato l’intesa con la Regione, la struttura del sottosegretario Bertolaso e il Conai per la raccolta degli imballaggi. E, in attesa che proceda l’iter per la costituzione delle società provinciali, così come stabilito dall’ordinanza 3775 del presidente del Consiglio dei ministri, su decisione del coordinatore di missione operativa (su delega di Bertolaso) Vincenzo Gagliani Caputo per la quantificazione economica, sono stati forniti al Consorzio unico delle province di Napoli e Caserta 30 mezzi da utilizzare sul territorio per evitare ulteriori criticità nelle operazioni di raccolta.

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