L’iniziativa del comitato di quartiere di Mercatello fischietti e striscioni contro ritardi e pericoli

Incatenati in riva al mare contro l’erosione

Anziani, donne e bambini hanno marciato sulla spiaggia per sollecitare il ripascimento dell’arenile
12 luglio 2009 - Alfonso Schiavino
Fonte: Il Mattino Salerno

Protesta a Salerno Una catena umana sulla spiaggia, per invocare le opere protettive della costa. Verso le 11 del mattino, in via Leucosia, nella periferia orientale, decine di uomini, donne, anziani, giovani e bambini sospendono le normali attività di bagnanti e si allineano sulla riva. Dietro di loro, il mare sempre chiazzato e torbido. Davanti, uno striscione di sedici metri con un messaggio polemico: «Il litorale muore. Regione senza ragione». È un'altra iniziativa firmata dal comitato di quartiere Mercatello, che da tredici anni reclama interventi atti a fermare l'erosione degli arenili. Ora sembra fatta, eppure l'obiettivo sfugge. Come mai? Il Comune si dichiara pronto ad appaltare l'installazione degli scogli soffolti (sotto il pelo dell'acqua), primo passo per il ripascimento dell'arenile; però, aggiunge Palazzo di Città, manca soltanto il parere tecnico sull'impatto ambientale. Una commissione regionale deve rilasciare questo documento. Il fatto è che alcuni membri si sono dimessi, quindi bisogna sostituirli. Intanto, tutto fermo. Ecco perché stavolta la protesta chiama in causa la Regione. Sulla spiaggia, tra fischietti e cappellini, arriva pure il colpo di teatro, quando spunta una catena vera e si attorciglia intorno alle braccia e alle mani di Stefano De Lucia e Vittorio Addesso, rispettivamente presidente e segretario del comitato. Una scherzosa provocazione. «In questo momento - spiega Addesso - l'unica barriera a difesa della costa è una catena umana». De Lucia conferma l'allegoria: «Sono rimasti solo i nostri corpi a proteggere la spiaggia e i fabbricati di via Leucosia». n effetti, qui le mareggiate fanno paura. Proteste a Salerno Il mare, che sempre erode la spiaggia, lo scorso inverno ha attaccato perfino l'arredo urbano. E quando le onde pesanti si infrangono, i palazzi vibrano. Aspettare, allora, è più spiacevole. «I residenti non ne possono più», sintetizza De Lucia. Anche alcuni esponenti politici portano il sostegno alla manifestazione. Il consigliere regionale Michele Ragosta, presidente della commissione Ambiente, informa di un suo passaggio presso l'assessorato regionale: «Il dirigente di settore mi ha assicurato che la delibera necessaria per sostituire i tecnici della commissione doveva andare in giunta già venerdì scorso. Ripristinata la commissione, il presidente deve convocarla ed esaminare le pratiche. Chiederemo per questo lungomare un percorso preferenziale perché c'è un problema di sicurezza per i cittadini». Ragosta ne approfitta per chiedere le dimissioni dell'assessore regionale: «Questa che viviamo qui - dice - è una delle tante vicende di ritardi. In due anni, Walter Ganapini non ha attrezzato una struttura capace di dare risposte adeguate. È meglio se torna a Bologna». L'assessore comunale Franco Picarone concorda: «La Regione deve sburocratizzarsi, i suoi processi decisionali sono dilatati a tal punto da risultare inaccettabili. Siamo stufi di aspettare ancora. Occorre tenere alto il livello della mobilitazione». Il consigliere comunale e provinciale Alfonso Buonaiuto conferma che, ottenuto il parere regionale, il Comune bandirà la gara d'appalto: «L'obiettivo principale è tutelare l'abitato e le attività economiche. Non si può perdere tempo». Se queste sono critiche politiche, Alberto Serritiello medita ben altro: «Sono un imprenditore - esordisce presentandosi al cronista -. Il consorzio La riviera salernitana, che presiedo, ha dato mandato a un avvocato di verificare se esistono i presupposti per citare in giudizio la Regione».

Powered by PhPeace 2.6.4