I Comuni sversano senza depurare Il Sib pronto a inviare le carte in Procura

Mare sporco, proteste contro la Regione

I balneatori: si presta attenzione solo alla costa napoletana, non vogliamo pagare più il canone
11 luglio 2009 - Gabriella Cuoco
Fonte: Il Mattino Caserta

Nelle acque del litorale domizio scaricano abusivamente, senza depurare, più di centocinquanta comuni dell’hinterland di Caserta, Napoli e Benevento. Da Ischitella fino a Monte di Procida per passare ai piccoli centri dell’Alto Casertano e all’entroterra sannita: i dati dell’Arpac Campania parlano chiaro e per questo, senza perdere un attimo di tempo, il Sindacato balneari della provincia di Caserta, ha raccolto tutti gli incartamenti per una denuncia da inoltrare, nei prossimi giorni, alla Procura di Santa Maria Capua Vetere. Le strategie saranno studiate durante riunione fissata per mercoledì prossimo alle 18, nella sede di Castelvolturno del Sib, al lido «Cristal» lungo via Grandi in località Bagnara a Castelvolturno. All’incontro sono stati invitati i sindaci di Castelvolturno Francesco Nuzzo, di Cellole Antonio Lepore, di Mondragone Achille Cennami, di Sessa Aurunca Luciano Di Meo. Gli operatori balneari e turistici dell’unica fascia costiera di Terra di Lavoro, si riuniranno per sottoscrivere la denuncia e per avviare altre procedure affinché gli organi competenti possano definitivamente sentire anche la voce di chi, in questi ultimi anni, non è mai stato preso in considerazione, a partire dalla richiesta dell’abbassamento dei canoni demaniali. «Noi stiamo al fallimento totale», esordisce Marcello Giocondo, presidente provinciale del Sindacato italiano balneari, il quale più di una volta, nei mesi passati, ha scritto al ministro del Turismo Maria Michela Brambilla illustrando la situazione degli operatori balneari della zona domizia. «Il litorale domizio – spiega ancora Giocondo - non è frequentato da nessuno, proprio grazie ai divieti di balneazione che, oramai, sono pubblicizzati dovunque». Secondo il timoniere provinciale del Sib, l’ente regionale predilige la costiera amalfitana e le isole partenopee, mentre il litorale domizio, negli ultimi decenni, è diventato meta solo di personaggi poco raccomandabili. «Se la Regione Campania - continua Giocondo - è divisa in due tronchi, da una parte la penisola sorrentina e dall’altra il litorale domizio, noi non abbiamo intenzione di versare un solo euro per i canoni demaniali, in quanto non abbiamo gli stessi benefit che vengono offerti agli operatori di Amalfi, Positano o a quelli di Ischia, Capri e Procida. I nostri legali stanno già predisponendo gli atti per una denuncia alla Procura e solo dopo tireremo ufficialmente le somme». Gli iscritti del Sib, che durante l’incontro della prossima settimana firmeranno anche una petizione da inoltrare agli enti locali del litorale casertano, affinché prendano a cuore la vicenda, puntano l’indice contro il mancato funzionamento dei depuratori dei Regi Lagni. «Questa volta, - prosegue Giocondo - vogliamo capire dell’inefficienza dei Regi Lagni. Purtroppo, a causa della mancata funzionalità della struttura, la maggior parte dei comuni della Campania sono costretti a scaricare le acque non depurate nel nostro mare. Questa volta, nessuno ci fermerà: siamo pronti a occupare la Domiziana perché le nostre imprese stanno fallendo». Con l’annuncio di una protesta pubblica, che potrebbe portare a un blocco dell’arteria statale nelle prime settimane di agosto, gli iscritti al Sib, attendono notizie e sperano che il ministro del Turismo risponda all’appello. «Volesse il cielo - dice il presidente Giocondo - che il ministro Brambilla ci venisse a trovare».

LEGAMBIENTE: IL TUFFO VIETATO NON È SEGNALATO DAI CARTELLI

Sono decine le segnalazioni e le richieste di cittadini giunte presso la sede di Legambiente Campania per denunciare la mancata apposizione di cartelli del divieto di balneazione su molti tratti di costa dove è vietato fare i bagni. «Stiamo ricevendo decine di segnalazioni - dichiara Giancarlo Chiavazzo, Legambiente Campania - da cittadini che denunciano che in diversi comuni dove è vietata la balneazione non esistono i cartelli di divieto. Segnalazioni sono giunte tra l’altro da Mondragone, Castelvolturno e Giugliano».

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