Scandalo rifiuti. Che deve fare De Gennaro e chi salverà la Campania?

2 marzo 2008 - Prof. Franco Ortolani (Ordinario di Geologia, Università di Napoli Federico II)

L’11 gennaio 2008 il presidente del Consiglio dei Ministri Prodi ha nominato ennesimo Commissario Governativo per l’emergenza rifiuti in Campania il Dott. Gianni De Gennaro affidandogli precisi compiti.
La prima considerazione che va fatta è relativa allo stato di degrado, che emerge dall’ordinanza, nel quale continuano a dibattersi quei rappresentanti delle istituzioni che hanno determinato lo scandalo rifiuti. Per rimediare in parte ai guai provocati dai precedenti commissari che egli stesso aveva nominato (Bertolaso dall’ottobre 2006 all’inizio di luglio 2007 e Pansa da luglio a dicembre 2007), Prodi ha ritenuto, per l’ennesima volta, di dover ricorrere all’affidamento di poteri straordinari per eseguire una non straordinaria operazione (normalmente eseguita in tutte le aree urbane italiane) consistente nel raccogliere e smaltire i rifiuti solidi urbani.
L’operazione De Gennaro è stata accolta con sollievo dai cittadini campani, esasperati dall’inspiegabile inerzia palesata dal precedente Commissario Straordinario Pansa che aveva lasciato accumulare enormi quantità di rifiuti nelle strade urbane benché fosse stato nominato per attuare la legge n. 87 del 5 luglio 2007 che prevedeva la realizzazione di altre due discariche (oltre a quella di Macchia Soprana di Serre realizzata dal Ministro dell’ambiente e a quella, improponibile, di Terzigno nel Parco Nazionale del Vesuvio) nei comuni di Savignano Irpino e di Sant’Arcangelo Trimonte che dovevano salvare la Campania dall’emergenza rifiuti. Pansa si è ben guardato dall’attuare la legge, incorrendo in una grave mancanza che ha gettato la Campania in una profonda crisi a partire da dicembre 2007. Tolto di mezzo Pansa, Prodi, per attuare la citata legge n. 87, ha fatto ricorso a De Gennaro inserendo nell’ordinanza, che lo nomina Commissario Straordinario, alcune significative inesattezze. Secondo Prodi, infatti a De Gennaro vanno assegnati poteri straordinari “considerata l'estrema gravita' della situazione emergenziale in atto, tenuto conto delle tensioni sociali che impediscono la localizzazione degli impianti a servizio del ciclo di smaltimento dei rifiuti con riflessi dannosi di portata imprevedibile per la salute delle popolazioni della regione, e la conseguente necessita' di procedere immediatamente allo smaltimento dei rifiuti giacenti o comunque sversati sulle strade e nei territori urbani ed extraurbani…”. Più che su un errore, l’ordinanza si basa su una bugia. Secondo Prodi è colpa dei cittadini la non realizzazione delle discariche e il conseguente accumulo di rifiuti lungo le strade. Ma se Pansa non ci ha nemmeno provato dimostrando una incredibile e sospetta superficialità nel proporre l’apertura di discariche improponibili come a Pianura, Carinola, Pignataro Maggiore, Morcone, Padula ecc.. In base all’ordinanza dell’11 gennaio 2008, De Gennaro deve provvedere all’ “attivazione dei siti da destinare, in modo limitato e controllato, a discarica presso i comuni indicati nella legge n. 87/07 … anche in deroga a specifiche disposizioni in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione del territorio e della difesa del suolo, nonche' igienico-sanitaria e salvo l'obbligo di assicurare le misure indispensabili alla tutela della salute e dell'ambiente”.
E’ il caso di evidenziare alcuni fatti strani che rivelano l’improvvisazione con la quale è stato elaborato il D.L. dell’11 maggio 2007 n. 61, trasformato nella legge n. 87. Tale legge prescrive la realizzazione di una discarica nel Comune di Sant’Arcangelo Trimonte in Provincia di Benevento, dove in questi giorni De Gennaro (nel rispetto dell’ordinanza di nomina) ha ordinato, con 7 mesi di ritardo per colpa del semestre di black out del suo predecessore Pansa, l’esecuzione degli accertamenti geologici per verificarne la fattibilità. I cittadini sono sicuri che l’individuazione del sito nella citata legge discenda da una preventiva e accurata valutazione della fattibilità, in base ad una severa istruttoria tecnico-amministrativa. Niente di tutto ciò! La proposta di S. Arcangelo Trimonte viene presentata al Commissario Straordinario Bertolaso, inaspettatamente, il giorno 9 maggio 2007 (due giorni prima dell’emanazione del decreto legge n. 61 poi trasformato nella legge n. 87/07) con una lettera (prot. N. 0006029) del Presidente della Provincia di Benevento, On. Carmine Nardone, nella quale si evidenzia che vi era una criticità sociale per il sito di Paduli e un contenzioso giudiziario in atto sul sito di Morcone (allora sotto sequestro per una sospetta implicazione di personaggi non proprio trasparenti). In tale lettera Nardone propone il sito di S. Arcangelo Trimonte affermando che “da un primo studio effettuato, sembra che sussistano tutte le condizioni per l’idoneità del sito stesso salvo, poi, verificarle con tecnici nominati dal Comune interessato (non è stato possibile farlo data l’esiguità del tempo a disposizione”. Due giorni dopo il sito è stato inserito nel DL n. 61 e successivamente nella legge n.87 come discarica che deve essere realizzata. Il DL n. 61 ha anche reso disponibile il sito sotto sequestro giudiziario di Morcone che è successivamente stato proposto e fermamente sostenuto da Pansa e dal Presidente Nardone tra novembre e dicembre 2007 fino a quando ne è stata dimostrata la non idoneità per insuperabili problemi geologici. Anche per i siti di Savignano Irpino e Terzigno non è stata attuata una rigorosa istruttoria tecnico-amministrativa in quanto tali zone sono state semplicemente ripescate da un precedente DL che prevedeva la possibilità di importare e scaricare in Campania rifiuti pericolosi.
Altri compiti di De Gennaro consistono nella individuazione di “altri siti, aggiuntivi o sostitutivi, per lo stoccaggio o lo smaltimento, ivi comprese le discariche chiuse che presentino ancora volumetrie disponibili” e nella “realizzazione e gestione di due impianti di termodistruzione o di gassificazione nei territori del comune di S. Maria la Fossa e della provincia di Salerno, nonche' di impianti funzionali alla raccolta differenziata (di compostaggio od altro)”, procedendo “in deroga alle eventuali valutazioni di impatto ambientale gia' assentite, assicurando comunque il rispetto dei livelli delle emissioni inquinanti gia' fissati nel provvedimento di autorizzazione e con procedure di affidamento coerenti con la somma urgenza.” De Gennaro è autorizzato anche a smaltire i rifiuti fuori regione. Una novità, che giunge dopo 11 anni dall’emanazione della Legge Ronchi, è rappresentata dall’obbligo di nominare commissari ad acta nei comuni che entro 60 giorni non abbiano elaborato il piano rifiuti comunale.
In effetti De Gennaro, con questi compiti affidatigli da Prodi, non risolverà né l’emergenza né lo scandalo rifiuti. Metterà una pezza alle mancanze di Pansa togliendo i rifiuti dalle strade e avviando la realizzazione delle discariche previste dalla legge n.87. Appalterà le citate grandi opere con le procedure di emergenza dell’importo complessivo di vari milioni di euro senza la possibilità, da parte dei cittadini, di conoscere di cosa si tratti e di entrare nel merito di tali opere; solo dopo ne vedranno la reale efficacia o inefficacia, come accaduto con gli impianti CDR e l’inceneritore di Acerra. Il mandato di De Gennaro si risolverà con pochi benefici per i cittadini (non si può definire beneficio il fatto che si raccoglie la spazzatura, attività per la quale i cittadini hanno pagato); ancora una volta i cittadini avranno finanziato opere che ancora una volta verranno appaltate in maniera non regolare e trasparente, in base alle vigenti leggi rese nulle per l’occasione da una premeditata emergenza.
Niente sembra essere sostanzialmente cambiato. Ne consegue che De Gennaro, come i suoi predecessori, con una obbligatoria spietatezza resa possibile dal suo mandato a termine, continuerà a disseminare rifiuti imballati, e non, nella pianura campana, la più fertile pianura del Mediterraneo, tra Ferrandelle, Giugliano e Marigliano, forte solo dei risultati delle analisi ARPAC che evidenzierebbero che, purtroppo, acqua e suolo non sono ancora inquinati. Laddove, infatti, le analisi rivelano che l’inquinamento è già stato causato dai rifiuti accumulati in siti palesemente non idonei anche dai suoi predecessori, come a Lo Uttaro, non si possono accumulare altri rifiuti. Deve essere sottolineato che il Dott. De Gennaro, da serio funzionario dello Stato Italiano, sicuramente adempirà all’incarico affidatogli e che la responsabilità dell’inadeguatezza del suo operato sarà da attribuire totalmente al Presidente Prodi che per l’ennesima volta ha finto di agire nell’interesse dei cittadini cavalcando una stantia e artificiosa emergenza che si è rivelata, come sta evidenziando la magistratura, una vera e propria manna per vari anni garantendo facili guadagni e favori elettorali a livello locale e nazionale.
Analizzando scientificamente quanto accaduto nell’ultimo anno emerge un quadro inquietante. Sembra quasi che all’inizio di luglio sia stato nominato Commissario Governativo il Prefetto Pansa con la tacita indicazione di non attuare la legge n. 87/07, appena approvata, e di fare invece una serie di proposte inattuabili e socialmente dirompenti e provocatorie in modo da aizzare volutamente l’opposizione dei cittadini. In tal modo si è creata l’impressione di una situazione ingovernabile che non solo non consentiva la chiusura dell’emergenza rifiuti ma che stava creando una gravissima crisi ambientale tale da incidere negativamente sull’assetto socio-economico della regione e della nazione intera con probabili e conseguenti sanzioni inflitte dalla Comunità Europea. Questo cattivo pensiero sembra essere avvalorato dal fatto che Prodi non ha richiamato Pansa al suo dovere durante il mandato né lo ha rimproverato dopo.
In tale drammatico quadro sembra prendere corpo il decreto di nomina del Commissario Straordinario De Gennaro al quale, sostanzialmente, vengono affidati compiti che determineranno il prolungamento dell’emergenza rifiuti fino al prossimo maggio, attenuandone solo la gravità mediante la raccolta dell’immondizia dalle strade e dando qualche bacchettata ai sindaci che non elaboreranno il piano rifiuti comunale. Un compito di importanza strategica per il nuovo Commissario Governativo sembra essere rappresentato dall’affidamento dei lavori per la costruzione di costose grandi opere, naturalmente con le procedure di affidamento coerenti con la somma urgenza, vale a dire in deroga alle disposizioni previste dalle leggi ordinarie relative agli appalti di opere pubbliche.
Il mutato quadro politico con la caduta del Governo Prodi e il rinvio a giudizio del Presidente della Campania Bassolino aggravano la situazione specialmente per i cittadini campani che anche nelle prossime votazioni politiche rappresenteranno l’ago della bilancia dei risultati elettorali.
La stagione calda incombe minacciosa sull’economia e sulla salute dei cittadini campani.
I candidati, oltre a scambiarsi accuse circa le lunghe responsabilità (circa 14 anni che hanno visto tra gli attori principali persone afferenti a varie coalizioni partitiche) dell’emergenza-scandalo rifiuti, devono spiegare ai cittadini in modo estremamente convincente come e quando, sempre prima dell’estate 2008, attueranno definitivamente la chiusura dell’emergenza e dello scandalo rifiuti.

Prof. Franco Ortolani
Ordinario di Geologia
Università di Napoli Federico II

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